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Data: 18/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
A24 chiusa per neve: proteste a catena

Mentre si attende una nuova pesante perturbazione la Marsica e l’Abruzzo già fanno i conti con i primi fiocchi. Ed è polemica per la chiusura delle autostrade. Il sindaco Dell’Aquila Massimo Cialente ha scritto al prefetto per protestare, quello di Avezzano no anche perché per quest’ultima città la situazione non è stata così grave. Anche se con le solite e ben note defaillance della ferrovia per ore la Marsica è rimasta isolata. Scrive Cialente al Prefetto: «L’autostrada A24 è rimasta chiusa al traffico creando inverosimili disagi agli automobilisti intrappolati, nonché un danno grave sia all’immagine di una città che di fatto resta isolata per 10 cm di neve, sia alla nostra economia. Le chiedo pertanto, di poter approfondire con Autostrada dei Parchi qual è l’effettivo piano neve e come viene attuato, considerando anche l’attenzione che codesta Prefettura mette costantemente in atto per verificare i piani antineve. Personalmente credo sia incredibile che un tratto di circa 50/70 Km di autostrada a maggior rischio neve, divenga costantemente rischio per automobilisti e mezzi pesanti. Ritengo che da parte della società di gestione si debbano applicare maggiori misure preventive quali spargimento abbondante, ripeto abbondante, di sale e l’impiego di un numero maggiore di mezzi».
Ma non è solo il sindaco dell’Aquila a protestare ma anche l’Associazione Civiltà Italiana che, ovviamente fa riferimento ai recenti aumenti del pedaggio, «aumenti che in Abruzzo sono sempre più alti della media nazionale perché, secondo la società Strada dei Parchi, la gestione e la manutenzione delle strutture sul territorio regionale richiede più lavoro e costi più alti, data la conformazione geografica del territorio: chiusura della A24 tra Carsoli e Tagliacozzo per due ore in mattinata e nel pomeriggio sullo stesso tratto a causa della prima neve». I concessionari si difendono additando «la condotta di guida degli utenti». Non rimane che chiedersi, continua l’associazione, «dove vanno a finire i soldi del pedaggio e provare a immaginare cosa potrebbe combinare la Strada dei Parchi con la sua grande capacità organizzativa se si trovasse a gestire la rete stradale di Paesi in cui le condizioni climatiche sono ben più rigide rispetto alle nostre, come Svezia, Danimarca, Finlandia o Norvegia in cui, tra l’altro, le autostrade sono gratuite».

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