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Pescara, 19/12/2025
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Data: 18/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - Il Pdl fa i conti. Quasi certi Piccone e Quagliarello

L’AQUILA Questione di ore. C’è una lunga fila in via dell’Umiltà a Roma, e non solo di abruzzesi. Dalle tre del pomeriggio di ieri si decidono le candidature nelle Regioni. Nessun indizio, fino a sera tardi, solo ipotesi. Ma i sondaggi sbandierati da Berlusconi nell’incontro di lunedì fanno ben sperare, soprattutto in Abruzzo considerata tra le regioni dove il Pdl è più forte rispetto alla media nazionale. Conti alla mano, i più ottimisti sperano di recuperare tre seggi alla Camera e due al Senato.
Fino a questo momento l’unico nome sicuro sembra essere quello di Gaetano Quagliariello, che riempirebbe la casella del candidato di spessore nazionale in grado di trainare la lista in tutta la regione. Dovrebbe essere scontata la riconferma di Filippo Piccone all’Aquila e nonostante la provenienza aennina che per esempio in Veneto ha determinato l’esclusione di alcuni candidati storici, quella di Fabrizio Di Stefano a Chieti. Per lui peserebbe il fatto di essere giovane, farmacista, con un buon portafoglio di voti e vice coordinatore regionale del partito. Fiato sospeso invece a Pescara, che rischia di non avere un candidato del territorio e dove sembra accertata l’esclusione dalla lista dei due contendenti più agguerriti, Nazario Pagano e Lorenzo Sospiri. La candidatura al Parlamento di un consigliere regionale del capoluogo adriatico viene vista come fumo negli occhi dal partito e dal governatore Gianni Chiodi perchè metterebbe a rischio la tenuta della maggioranza alla Regione. Il ragionamento è semplice: se venisse eletta Nicoletta Verì (in quota Monti) al Senato, alla Regione entrerebbe il finiano Maurizio Teodoro. E in aggiunta, se venissero candidati e quindi eletti o Sospiri o Pagano, entrerebbe in Regione un altro esponente di Fli: Enio Rosini. E il Pdl non se lo può permettere. Per questo motivo, se deputato pescarese deve essere, ha molte più probabilità di spuntarla Federica Chiavaroli, sia perchè donna sia perchè eletta nel listino: a subentrarle infatti non sarebbe Rosini, ma il primo dei non eletti nella lista che ha ottenuto i migliori resti regionali. Argomenti che pesano e che sono stati rappresentati dagli esponenti del Pdl abruzzese ai vertici romani. Ed ecco quindi che nella scelta delle candidature al Parlamento finiscono per avere un peso le ripercussioni che si determinerebbero alla Regione, dove tra l’altro si voterà a fine anno. Il Pdl ha già perso parecchi pezzi, con l’assessore Paolo Gatti passato armi e bagagli con Giorgia Meloni, Giandonato Morra con la Destra, la Verì con Monti. Se si considera che anche il partito dei teramani, la squadra storica del governatore Gianni Chiodi, con il passaggio di Berardo Rabuffo a Fli e con l’addio di Morra e Gatti, è ormai ridotta al solo Lanfranco Venturoni, si capisce che la trattativa per le candidature è ancora lunga e difficile. Anche se mancano solo poche ore.

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