PESCARA Da una parte Giorgio De Matteis che non rilascia dichiazioni ma lascia trasparire grande sicurezza nei propri mezzi e dice di avere una lista in mano. Dall’altra, i dissidenti autosospesi che si arroccano nel fortino di Chieti e giurano che la lista Udc è ancora in alto mare. Ormai le posizioni sono queste: quel che si poteva limare è stato limato, i margini sembrano essere terminati. In mezzo, telefonate e incontri con pressioni su tutti quelli che possono giocare da una parte o dall’altra del campo elettorale. La variabile più importante della giornata è il tempo che stringe e proprio per questo, per tenere sulla corda il «nuovo partito», i dissidenti hanno piazzato alle 20 una riunione del comitato provinciale a Lanciano. Dove si annunciavano fuoco e fiamme ma viste le dinamiche di questa settimana (prima il fronte super compatto e poi lo sgretolamento) non è escluso che la montagna partorisca il topolino.
La novità di giornata forse sono le dichiarazioni che rilascia Rodolfo De Laurentiis, il consigliere di amministrazione della Rai che fino a questo momento non aveva voluto esprimersi. Il suo futuro è oggetto di molte voci, c’è aria di movimento. Fino a qualche settimana fa si parlava di area Monti e/o Montezemolo, negli ultimi giorni si è detto anche di Tabacci e Centro democratico. «Non esco e non entro da nessuna parte. Non ho ruolo operativo nel partito quindi ero e resto alla finestra, questa è la banalizzazione di un problema generale che è dove sta andando l’Udc. Io sono sempre rimasto coerente con i miei valori e le mie idee. Invece dopo tutte le critiche che sono state mosse al Porcellum mi sembra che qualcuno stia sguazzando dentro il sistema elettorale». Malumore legittimo per carità, ma se un consigliere di amministrazione Rai cambia casacca potrebbero spostarsi anche degli equilibri. «Faccio come Churchill - chiude De Laurentiis - aspetto notizie ufficiali».