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Data: 19/01/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Grillo: «Bisogna eliminare i sindacati». Ironica risposta della Cgil: vuole uno sterminio di massa? Bonanni: senza di noi niente democrazia

ROMA Beppe Grillo durante un comizio a Brindisi ha detto di voler «uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti». Il padre-padrone del Movimento 5 Stelle nel suo Tsunami tour questa volta ha messo nel mirino i sindacati, suscitando la dura e incredula reazione delle organizzazioni dei lavoratori. «Dopo l'appoggio a CasaPound, Grillo propone l'abolizione del sindacato e la cancellazione dei suoi 12 milioni di iscritti. L'obiettivo è uno sterminio di massa?» commenta la Cgil. «Ci mancava solo la proposta per un’Italia con gli stivaloni in questa campagna elettorale - afferma il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - non si capisce francamente, con tutto il rispetto, che tipo di paese e di società ha in testa Beppe Grillo. Visto che lui va reclamando più democrazia, vogliamo ricordargli che senza sindacati non c’è democrazia in un Paese libero e civile». Se «trasferiamo la proprietà delle imprese ai lavoratori siamo d’accordo con Grillo: allora il sindacato diventerà inutile. Noi non faremo resistenza», replica Luigi Angeletti, segretario della uil. Per Luigi Centrella, segretario dell’Ugl «Grillo non propone nulla di nuovo, la sua idea e' in realtà vecchia, e come altri partiti usa il sindacato come capro espiatorio buono per tutte le stagioni e per tutti i problemi, utile a chi è a corto di idee». La campagna elettorale di Grillo procede anche su altri temi. «Qualsiasi governo durerà sette-otto mesi se non ci siamo noi - dice - Se non andiamo noi al governo c'è il rischio che ci vadano gli estremisti di destra o di sinistra, noi andiamo con una penna a fare la nostra rivoluzione. Noi vogliamo la democrazia non abbiamo idee nè di destra nè di sinistra, ma idee e basta». Ieri ha proposto un referendum «per dire sì o no al Mali, è questa la via. perchè poi arrivano le ritorsioni e ci mettono a rischio di attentati. Siamo un impianto logistico per i francesi che bombardano il Mali. Noi abbiamo l’articolo 11 della Costituzione che ci impedisce di fare questo». Non migliorano i rapporti con gli organi di informazione che seguono il suo tour. A Brindisi, prima del comizio, ha fatto allontanare i giornalisti che si erano raggruppati in un’area transennata. Poi ha spiegato che non se la sentiva «di fare il pensionato a 65 anni mentre il mondo va allo sfacelo. Non sono un leader, noi non siamo un partito, io non sono un candidato».

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