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Pescara, 19/12/2025
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Data: 21/01/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto (Abruzzo) - Razzi in lista. Chiodi: lascio. Verdini mette in lista l’ex Idv passato con Berlusconi. Il governatore guida la rivolta del centrodestra abruzzese. «Caro Silvio, ripensaci se no ce ne andiamo»

PESCARA Antonio Razzi quarto in lista tra i candidati del Pdl in Abruzzo per la Camera? E bastata questa ipotesi per scatenare l’ira di Gianni Chiodi e di una parte consistente del Pdl abruzzese. Il nome è quello dell’ex deputato del’Idv, abruzzese, di Giuliano Teatino, 64 anni, con casa a Pescara, ex emigrante in Svizzera, passato poi nelle file del centrodestra per sostenere il governo di Silvio Berlusconi, nell’autunno del 2010, dopo la scissione dei finiani di Fli. Nell’elenco messo a punto da Denis Verdini, il plenipotenziario di Berlusconi per la compilazione delle liste dei candidati alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, Razzi è al quarto posto. «Il Pdl», ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, «rischia «una forte debacle elettorale, conseguenza di una composizione delle liste non autorevole». «Così non va proprio bene», ha aggiunto Chiodi. «Se la situazione non si recupera e non si ravvedono, prenderemo altre strade. È un’operazione inaccettabile. L’Abruzzo merita una considerazione sufficiente per quanto ha fatto e quanto ha saputo esprimere». Il governatore abruzzese ha sottolineato, inoltre, che non parlava a nome personale, ma anche della maggioranza del Pdl in consiglio regionale e di altri esponenti del partito, ad esempio il senatore uscente, anche lui teramano e suo amico personale, Paolo Tancredi, per giorni dato per candidato in un posto utile, del presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e di sindaci di capoluoghi di provincia. «Ho rappresentato stamani (ieri mattina per chi legge ndr) direttamente a Berlusconi l’inaccettabile questione, della quale il presidente non era a conoscenza», ha aggiunto Chiodi. Per contestare le scelte del tavolo nazionale è arrivato a Roma anche un documento del capogruppo in consiglio regionale abruzzese, Lanfranco Venturoni, anche lui teramano, corredato da una raccolta di firme (si legga l’articolo in basso). Nella lista-Verdini – che ha scatenato l’ira di Chiodi – i candidati in Abruzzo nei primi tre posti alla Camera (dopo quello del segretario nazionale Angelino Alfano, capolista in tutte le regioni italiane) sono nell’ordine: Paola Pelino, imprenditrice di Sulmona, deputato uscente, Sabatino Aracu, pescarese, anche lui parlamentare uscente, presidente della Federazione di hockey e pattinaggio, e quindi, Razzi. Al Senato, invece, sempre secondo l’elenco-Verdini, dietro a Berlusconi, capolista ovunque, ci sono Gaetano Quagliariello, napoletano, 53 anni, vice presidente uscente dei senatori del Pdl, e nell’ordine, Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano, abruzzesi, senatori uscenti e rispettivamente coordinatore e vice coordinatore regionale del Pdl. A rendere ancora più paradossale la situazione delle liste abruzzesi del Pdl, c’è la voce secondo cui finirebbe in lizza nella regione ancheDomenico Scilipoti, un altro ex parlamentare Idv fuoriuscito, insieme a Razzi dal partito di Antonio Di Pietro, per sostenere il governo azzoppato di Berluscioni. Nel 2010, poco prima di passare nelle file della maggioranza di centrodestra, Razzi aveva lanciato contro Berlusconi l’accusa di compravendita di parlamentari. Poi a chi gli aveva chiesto conto del dietrofront (Ma come? Tre giorni prima hai detto male di Berlusconi),aveva spiegato: «L'ho detto apposta».

«Caro Silvio, ripensaci se no ce ne andiamo»
Amministratori e consiglieri Pdl a Berlusconi: candidati scelti senza il rispetto dei criteri indicati


PESCARA La protesta del Pdl abruzzese ha preso la forma di una lettera inviata ieri a Silvio Berlusconi (e per conoscenza ad Angelino Alfano). La lettera è firmata da: «giunta regionale d'Abruzzo, tutti i consiglieri regionali iscritti al gruppo Pdl in Abruzzo, i sindaci di Pescara, Chieti e Teramo, nonché gli eletti nei medesimi comuni, i presidenti delle Province abruzzesi, i coordinatori provinciali e cittadini d'Abruzzo». «Preg.mo Presidente», si legge nella lettera, «stiamo seguendo con molta attenzione il duro lavoro che La vede impegnata nella compilazione delle liste per le prossime elezioni al Parlamento e stiamo apprezzando molto la Sua linea e quella del Segretario Alfano delle "candidature pulite e di qualità" per dare una vera svolta a questo nostro partito che ha tutte le carte in regola, a partire dal Suo Leader autorevole e forte, e che merita di vincere la prossima sfida elettorale. Non le nascondiamo, però, il nostro totale dissenso rispetto alle indiscrezioni che vedrebbero candidati nella nostra Regione, l'Abruzzo, coloro che hanno già avuto la possibilità di sedere in Parlamento in questi anni, che hanno problemi con la giustizia o che addirittura non sarebbero neanche abruzzesi. Ci permetta di dirLe apertamente che la parte migliore del partito, su scala regionale, non è assolutamente rappresentata da nessuno dei Signori che sarebbero stati proposti finora. L'Abruzzo ha avuto la fortuna, grazie alle Sue scelte sempre lungimiranti, di essere guidata in questi anni, da Gianni Chiodi, il miglior Presidente che questa Regione abbia mai avuto. Sotto la sua guida è rinato un partito onesto, apprezzato dai cittadini, e capace di rappresentare una alternativa forte e credibile a un sistema di potere di sinistra che, come Lei ben sa, ha tenuto immobilizzata l'intera Regione e tante città per lunghi anni. In Abruzzo, all'interno di tantissimi coordinamenti cittadini e provinciali e della stessa compagine governativa regionale, vi sono tante persone che lavorano quotidianamente, a stretto contatto con i cittadini, per portare avanti con forza i valori e le politiche del nostro partito. Il consenso consolidato in questa direzione non può essere ora pregiudicato da scelte di palazzo che non rispecchiano la volontà dei cittadini e che non hanno alcun collegamento con i territori, anche in considerazione delle prossime elezioni regionali. Le chiediamo, pertanto, una scelta di coraggio anche per l'Abruzzo che non l'ha mai delusa. Desideriamo avere i candidati migliori, nuovi, capaci, che godono di una buona reputazione di fronte all'opinione pubblica, che abbiano lavorato e riportato risultati concreti e che siano davvero rappresentativi del territorio, di tutte le realtà provinciali. Le chiediamo quindi di riaprire, senza ulteriore indugio, un dialogo con il Presidente Gianni Chiodi per individuare al meglio le candidature che devono rappresentare la nostra Regione. Diversamente, nostro malgrado e con profondo dispiacere, Le annunciamo fin da ora che, sebbene il nostro consenso sulla Sua Persona non sia mai in discussione, non potremo sostenere alcuna campagna elettorale a sostegno di candidati scelti senza il rispetto dei criteri indicati. Nell'attesa di un Suo gentile e sollecito riscontro, La salutiamo cordialmente, fiduciosi, anche stavolta che Lei non ci deluderà. Con profonda stima e gratitudine per quanto ha fatto e continua a fare per dare all'Italia intera la migliore rappresentanza politica che possa avere».

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