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Data: 21/01/2013
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Elezioni: Chiodi verso l'addio al Pdl «Liste da debacle, penso altre strade»

L'AQUILA - “Così non va proprio bene. Se la situazione non si recupera e quindi non si ravvedono, prenderemo altre strade. È una operazione inaccettabile, l’Abruzzo merita una considerazione sufficiente per quello che ha fatto e per quanto ha saputo esprimere”.
È infuriato il presidente della Regione Abruzzo, il pidiellino Gianni Chiodi, nel commentare le indiscrezioni sulla formazione delle liste per le elezioni politiche in Abruzzo trapelate dal conclave dei vertici del Popolo della libertà riunito a Roma.
L’intervento di Chiodi ufficializza la spaccatura tra buona parte del Pdl in Abruzzo e i vertici romani.

ECCO LE LISTE
Il presidente che, al pari dai altri esponenti di rilievo del Pdl, è a Roma da giorni per seguire le operazioni, è insorto perdendo il proverbiale aplomb e pronunciando parole molto dure di fronte alle ipotesi che vogliono al Senato candidati nell’ordine Silvio Berlusconi, Gaetano Quagliariello e, al terzo posto, il coordinatore regionale del partito, Filippo Piccone, mentre alla Camera nell’ordine gli uscenti parlamentari abruzzesi Paola Pelino e Sabatino Aracu.
Al terzo posto per Montecitorio ci sarebbe Antonio Razzi, originario di Giuliano Teatino (Chieti) emigrato in Svizzera, eletto nelle file dell’Italia dei valori nella circoscrizione Estero-Europa, passato nel centrodestra nelle file di Noi Sud, finito nella bufera per aver accusato Berlusconi di compravendita di parlamentari per poi passare dalla sua parte.
Secondo quanto si è appreso, nelle liste abruzzesi è stato in lizza anche anche Domenico Scilipoti, pure lui ex Idv e passato nella file berlusconiane.
Inizia ora un serrato conto alla rovescia, visto che le liste dovranno essere presentate alla Corte d’Appello entro domani alle ore 20.

"BERLUSCONI NON LO SAPEVA, COSI' E' DEBACLE"
“Ho rappresentato stamani direttamente a Berlusconi la inaccettabile questioni, della quale il presidente non era a conoscenza - ha continuato Chiodi - Con questa operazione avremmo una forte debacle elettorale conseguenza di una composizione delle liste non autorevole".
"Di conseguenza, per quanto mi riguarda, faccio e traggo le conseguenze", ha concluso Chiodi, sottolineando che non parla a nome personale ma anche di altri esponenti, quali per esempio il senatore uscente Paolo Tancredi, per giorni dato per candidato in un posto utile, il presidente della provincia di Pescara, Guerino Testa, e sindaci di capoluoghi di provincia abruzzesi.
Secondo quanto si è appreso, sul tavolo nazionale è giunto anche un documento corredato da una raccolta di firme del capogruppo in consiglio regionale, Lanfranco Venturoni.

LE SPINE DI CHIODI
La frattura potrebbe costare oltremodo a un partito già in forte difficoltà, all’interno del quale si sa che la pattuglia di 11 parlamentari delle precedenti elezioni non potrà essere confermata.
La rivolta della base sicuramente minerà anche il voto delle Regionali, visto che, tra l’altro, le scelte irrimediabilmente andranno a minare i rapporti tra esponenti anche storici.
Chiodi è infuriato perché se le cose dovessero rimanere così, la sua linea, votata al rinnovamento e alla conferma del senatore Tancredi, teramano come lui, ne uscirebbe del tutto sconfitta.
Un fatto duro da digerire per un presidente che aspira alla ricandidatura e alla vittoria bis alle Regionali del prossimo dicembre.

I NUOVI NOMI
Intanto, emergono nuovi particolari sui possibili candidati che ballano sull'Abruzzo di cui è parlato sul tavolo romano.
Il direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Rotondo, sostenuta dall'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, l'abruzzese Gianni Letta, e uno dei due fratelli Amadori, imprenditori di livello internazionale che hanno uno stabilimento in Abruzzo.

PDL ABRUZZO AL CAV: ''CON QUESTE LISTE NO CAMPAGNA''
Minacciano di non sostenere "alcuna campagna elettorale a sostegno di candidati scelti" senza rispettare i criteri di liste "pulite e di qualità".
Gli amministratori abruzzesi del Pdl in un appello urgente dicono a Berlusconi "che la parte migliore del partito non è assolutamente rappresentata da nessuno dei signori proposti finora", persone già state in Parlamento, "che hanno problemi con la giustizia" o non sono abruzzesi.
E gli chiedono di "riaprire il dialogo" con il governatore Chiodi.
La "comunicazione urgente per il presidente Silvio Berlusconi", al quale si chiede "una scelta di coraggio", è sottoscritta da Giunta regionale d'Abruzzo, consiglieri regionali del gruppo Pdl, sindaci di Pescara, Chieti e Teramo ed eletti negli stessi comuni, presidenti delle Province e coordinatori provinciali e cittadini.
Scrivono nella lettera, inviata per conoscenza ad Angelino Alfano: "Il nostro partito ha tutte le carte in regola, a partire dal suo leader autorevole e forte, e merita di vincere la prossima sfida elettorale. Non le nascondiamo, però, il nostro totale dissenso rispetto alle indiscrezioni" sulle candidature.
"L'Abruzzo ha avuto la fortuna di essere guidato in questi anni da Gianni Chiodi, il miglior presidente che questa Regione abbia mai avuto" prosegue la lettera.
"In Abruzzo vi sono tante persone che lavorano a stretto contatto con i cittadini, per portare avanti valori e politiche del nostro partito. Il consenso consolidato in questa direzione non può essere pregiudicato da scelte di palazzo che non rispecchiano la volontà dei cittadini e non hanno collegamento con i territori, anche in considerazione delle prossime elezioni regionali".

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