Elezioni Nel Pdl lotta fino all’ultimo minuto per conquistare un posto
PESCARA Silvio Berlusconi sceglie Gianni Chiodi. Gianni Chiodi non sceglie Silvio Berlusconi. Nelle ultime ore si è registrato un forte pressing dell’ex Presidente del Consiglio sul presidente della Regione Abruzzo per convincerlo a candidarsi. Tra le promesse anche un ruolo da sottosegretario in un ipotetico governo vincente. Lusinghe e tentazioni a cui Chiodi non ha ceduto. Il governatore ha stretto un patto con gli abruzzesi e lo vuole mantenere. Che sia dentro o fuori dal Pdl vuole portare avanti il suo programma di riduzione del debito, di abbassamento delle tasse, di buona governance e, si spera, di welfare. Una pecca tutto sommato, in questi anni. Un neo che risulta evidente insieme ad alcune scelte sulla sanità che si sono rivelate un boomerang. Chiodi padrone di se stesso che si proporrà agli elettori abruzzesi al di fuori delle logiche di partito. Logiche di partito che ormai da 72 ore stanno creando malumori e dure prese di posizione dentro al Pdl. Ore e ore a Palazzo Grazioli per far quadrare il cerchio delle candidature. Conferme, smentite che si susseguono alla velocità della luce. Ricatti, pugni sul tavolo, prese di posizione con la speranza di conquistare un posto al sole. E alla fine i nomi che si trovano in pole position hanno un sapore di antico, hanno un sapore amaro per chi sperava nel rinnovamento. Così alla Camera con Angelino Alfano capolista ci saranno nelle posizioni successive Paola Pelino, alla terza candidatura, Sabatino Aracu e Antonio Razzi. Razzi alle elezioni politiche del 2006 è stato eletto alla Camera nella lista dell’Italia dei Valori nella Circoscrizione Estero - Europa e confermato alle elezioni politiche del 2008. Il 16 settembre 2010 Razzi denuncia pubblicamente una presunta compravendita di deputati da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dichiarando: « Si è parlato anche di pagarmi il mutuo e darmi un posto nel governo, ma la proposta più concreta è stata la rielezione sicura». Nel dicembre 2010, con l’avvicinarsi della votazione sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi IV, Razzi lascia l’Italia dei Valori e passa a Noi Sud. Il suo abbandono è stato fortemente criticato dal leader dell’Idv, Antonio di Pietro. Il 14 dicembre vota contro la sfiducia al Governo Berlusconi. Anche al Senato situazione ancora ingarbugliata con lo stesso Silvio Berlusconi che dovrebbe fare il capolista seguito da Gaetano Quagliariello. Al terzo posto il primo abruzzese, Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl. Quarto, a rischio elezione, il teramano Paolo Tancredi. Una scelta di candidature che penalizza fortemente l’intero Abruzzo, dove la rappresentanza sarebbe di un marsicano e di una donna della Valle peligna, dove il teramano sarebbe a rischio e dove esponenti del pescarese e del chietino scomparirebbero addirittura. Candidature che penalizzano il territorio e che non mancheranno di creare malumori e proteste. Candidature che rischiano di creare un effetto a catena dentro il Popolo delle libertà in vista delle elezioni regionali. Gli scarti del parlamento dovranno ripiegare su un posto in Regione e anche in questo caso chi sperava di avere spazio rischia di trovarsi in terza linea, anche se, all’Emiciclo, conteranno le preferenze. Pdl allo sbaraglio con volti che hanno poco appeal. Tra gli esclusi Fabrizio Di Stefano che aveva cercato di riconquistare, con fatica e senza esito, un posto al sole ma anche Maria Teresa Letta. Reduce da una clamorosa sconfitta ai vertici della Croce Rossa, Berlusconi l’avrebbe vista bene e voluta in lista. Un segnale forte e dovuto verso il fratello Gianni, da sempre attento alle vicende abruzzesi e fedele consigliere di Berlusconi. Questa mattina la presentazione della lista e l’ufficialità. Di solito la notte porta consiglio vedremo cosa è successo.