Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.347



Data: 21/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pdl, la rivolta degli inquisiti. Berlusconi preme, Cosentino resiste. Liste in alto mare. Solo Dell’Utri conferma il passo indietro. Papa: non mi ritiro, nel partito svolta giustizialista

ROMA «Dell’Utri e Scajola sono sicuramente fuori dalle liste. Sono stati loro a compiere un passo di generosità». «Abbiamo chiesto anche a Cosentino di fare lo stesso atto di generosità anche se a fare queste richieste ci sentiamo male perché sono fatte a persone che stimiamo che sono perseguitate dai giudici». Silvio Berlusconi mette la testa fuori dal lungo conclave che da giorni è riunito a palazzo Grazioli, solo per rispondere alle domande di Maria Latella su Skytg24. La lunga maratona - che per forza si concluderà alle ore 20 di oggi, termine ultimo per la consegna delle liste - sembra aver provato non poco il Cavaliere che con difficoltà risponde alle domande sulla candidatura dei cosiddetti impresentabili.
SANTO DOMINGO
Dopo il passo indietro di Scajola di sabato, è stata ieri la volta di Marcello Dell’Utri: «Faccio un passo indietro per il bene del partito, me lo ha chiesto Berlusconi ma resto qui, a Santo Domingo, dove ho la casa, ci andrò in vacanza se ci potrò andare». Ed è proprio l’ex manager di Publitalia a dire che invece Cosentino deve essere riconfermato e che «non è giusto che rinunci alla candidatura, perché contro di lui ci sono accuse inesistenti». Più o meno quello che da giorni sostiene Verdini che, a differenza di Alfano, difende l’ex sottosegretario. Fatto sta che ieri il Cavaliere ha reso omaggio a tutti e tre sostenendo che «si tratta di persone che stimiamo e che sono ingiustamente perseguitate dai giudici. Sono persone a posto: Dell'Utri è una persona straordinaria, ha bellissima famiglia, è un uomo di grande cultura, ha quattro figli, è un cattolico praticante». Mentre Cosentino «è un imprenditore che è stato accusato di avere chiesto un sostegno a un'associazione mafiosa. Invece lui, non è mai stato in campo per le elezioni singolarmente, ma sempre nel listino. Io ho letto tutte le carte, su Cosentino non c'è nulla. È ancora sub iudice, aspettiamo cosa dirà il comitato in proposito».
«ANTI-GARANTISMO»
Se Dell’Utri e Scajola «sono fuori», Berlusconi mette un «probabilmente» anche su Milanese e Papa beccandosi da quest’ultimo una secca replica: «Non intendo ritirare la mia candidatura». «Se il presidente Berlusconi intenderà far prevalere una linea giustizialista, io ne prenderò atto», annuncia con una nota scritta, dismettendo i consueti toni miti. Ovviamente Berlusconi ha rilanciato anche i suoi temi da campagna elettorale confermando la messa a punto di un nuovo contratto con gli italiani che «sto scrivendo».
CONTRATTO
Nel contratto c'è «la modifica dell'architettura istituzionale: se non riusciremo a fare questo perché gli italiani non avranno saputo votare, l'Italia resterà indietro rispetto alle altre democrazie occidentali con cui siamo in competizione». Assicura di non essere «ridisceso» in campo per salvare Mediaset e se in Borsa il titolo è volato «immagino che gli investitori pensino a un futuro di progresso di Mediaset». Scontato l’attacco alle toghe: «Siamo in una dittatura dei magistrati che hanno un potere senza pari, sono onnipotenti, nessuno li può tenere sotto controllo, possono fare di una persona quello che vogliono. È una cosa che dobbiamo eliminare».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it