Accordo raggiunto tra FS e sindacati per i lavoratori Ataf. Sarà mantenuta intatta quasi tutta la forza lavoro, dei 59 dipendenti messi in discussione, una decina andranno via, gli altri lavoreranno di più e saranno tagliati 25 turni su un totale di 650 giornalieri.
35 dipendenti saranno assunti a tempo indeterminato, ma saranno spostati al nord per lavorare presso gli organici di organici Busitalia-Ferrovie, Cap e Autoguidovie.
Rimangono in attesa 135 interni, amministrativi e operai di cui circa 120 saranno incentivati all’esodo.
“Abbiamo accettato due paletti per sbloccare la trattativa e far risparmiare all’azienda 25 turni” afferma Massimo Milli, della Cgil, vicecoordinatore di Rsu Ataf. “Certo non abbiamo brindato ma in un momento delicato come questo, con la crisi economica che assale ogni giorno la società civile, lasciati senza tutele dal Comune e la vecchia gestione che nel bando non ha inserito la clausola sociale,abbiamo ottenuto il massimo”.
“Grazie a questo passaggio – continua Milli – abbiamo messo nero su bianco che non ci sarà più un esubero sul personale viaggiante. La verità è che le colpe stanno a monte. Chi ha permesso la vendita o è stato sciagurato perché non sapeva o, peggio, ha guardato dall’altra parte pur sapendo di creare un problema sociale così elevato”.
Rimane complessa infatti la situazione con Busitalia anche perché è difficile prevedere cosa accadrà una volta che Ataf Gestioni sarà assorbita all’interno dell’azienda di trasporto gestita da Ferrovie. Si crede che l’operazione porti a tagli sui costi di gestione.