PESCARA Il giorno dopo il pasticcio delle liste, Lorenzo Sospiri vuole esprimere solo un «sentimento». Le decisioni verranno nei prossimi giorni, anche se tiene a precisare che è e resterà un militante del Pdl. Sospiri, se aveste fatto le primarie come il Pd, Pescara non sarebbe in questa situazione. «Se si fossero fatte le primarie Pescara oggi avrebbe due, tre quatte candidati fortissimi». Invece non ne avete nessuno. «La prima stesura della lista era invotabile. La seconda stesura avvenuta dopo la veemente reazione di Chiodi, che ha potuto parlare a nome di tutti, è stata corretta con Piccone, Tancredi e Di Stefano. Peccato che l’azione si è interrotta e l’indignazione non è arrivata fino in fondo». Razzi è stato spostato al Senato ma Pescara è rimasta ancora senza rappresentanti. «Faccio un po’ di autocritica: dovevamo convergere su una sola candidatura, ma sa qual è il problema? Nelle altre federazioni chi non va d’accordo con gli altri se ne va, qui a Pescara si resta tutti dentro. A Teramo se ne sono andati quattro consiglieri regionali, all’Aquila due, Chieti ha quasi solo eletti di una parte politica. A Pescara ci sono tutte persone spendibili, c’è fermento». Discutete troppo? «Potevamo fare anche noi qualche cosa di meglio, ciò non giustifica, che l’indignazione sia arrivata fino a un certo punto». E ora che cosa fa? Resta o va via dal Pdl? «Sono un militante del Pdl e ci resto. Il problema è se resto dirigente del Pdl». Che cosa si aspetta dal Pdl? «Il partito deve firmare un’Agenda Pescara, altrimenti non sappiamo più come difendere questa città. Spero che Chiodi voglia farlo visto che per la prima volta siamo senza rappresentanti». Forse un parlamentare Pescara ce l’avrà, però della lista Monti. «Nicoletta Verì? E allora perché non Carlo Costantini? Potrei votare più facilmente per Costantini e la lista Rivoluzione civile che per la lista Monti». Non è che rifarete gli stessi errori alle regionali? «No, lì la partita la decide la gente con le preferenze».