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Pescara, 19/12/2025
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Data: 23/01/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
La marineria bloccherà ancora l’asse attrezzato. Sono 166 le famiglie in difficoltà economica

Fronte del porto Manifestazione di protesta annucniata per domani

La cassa integrazione non arriva e la marineria torna sulle barricate. Mimmo Grosso e gli altri rappresentanti della categoria hanno annunciato per domani una grande manifestazione di protesta col blocco dell'asse attrezzato e di piazza Italia, davanti ai palazzi istituzionali di Prefettura, Provincia e Comune. A detta di Giovanni Verzulli, decano dei pescatori, quello di venerdì è solo l'antipasto di un menù ben più indigesto: «Le nostre famiglie e quelle dei 166 dipendenti degli armatori sono ormai alla fame, da luglio hanno preso duemila euro. Ad alcuni hanno già minacciato di tagliare il gas e la luce, al primo che succederà sarà impossibile tenere a freno la rabbia di queste persone disperate». Un ammonimento che Verzulli ha ripetuto con toni pacati, ma fermi, al presidente della Provincia Guerino Testa e al comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano. Proprio in Capitaneria, una delegazione di pescatori ha incontrato ieri pomeriggio gli emissari della Sidra, la ditta che deve effettuare i lavori di dragaggio, guidati da Carlo Alberto Marconi, e il direttore del Provveditorato alle Opere pubbliche Giampiero Destro Bisol. A loro, la marineria ha chiesto chiarezza sui tempi di intervento. Marconi, incalzato da Grosso, ha detto che «da oggi servono quindici giorni per la caratterizzazione dei fanghi e il responso dell'Arta». Dopo questo step, il passaggio cruciale spetta alla Regione, ha sottolineato Destro Bisol, «alla quale spetta rilasciare le autorizzazioni tecniche. Questo è avvenuto perché le procedure di dragaggio sono cambiate negli ultimi sei mesi e ora le competenze sono andate alle Regioni». Fatti due conti, la marineria è riuscita a sapere che la draga della Sidra arriverà in città fra una decina di giorni e comincierà a lavorare fra il 7 e il 10 febbraio: «Prelevando duemila metri cubi al giorno - ha precisato Marconi - contiamo di liberare l'avamporto e la canaletta di 50mila metri cubi in 25 giorni lavorativi». Ergo: i pescatori potrebbero tornare in mare a fine febbraio, con un paio di settimane di anticipo sul 15 marzo, la data iniziale annunciata dal provveditore Donato Carlea.

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