AVEZZANO Secondo giorno di disagi sulla linea ferroviaria Pescara-Roma. Dopo il martedì infernale, ieri i lavoratori e gli studenti marsicani speravano di non ripetere l’odissea. Tutti i convogli in partenza dalla Marsica per la capitale - 7501-7503-7507-7509 - hanno accumulato decine e decine di minuti di ritardi. Paradossale l'arrivo del treno 2371 a Roma con ben 108 minuti di ritardo. Non è andata meglio ai convogli provenienti dalla capitale. Il treno 7524 per Pescara ha maturato 120 minuti di ritardo, il 7508 115 minuti, mentre il 3240 e il 7510 sono stati cancellati. «Anche questa mattina (ieri per chi legge, ndc) i treni hanno viaggiato con ritardo», ha spiegato Daniele Luciani del Comitato pendolari marsicani, «non ci ascolta nessuno. È ora che qualcuno vada a casa o si faccia da parte se non sa fare il proprio mestiere. Basta riunioni o incontri, bisogna agire perché non dobbiamo sempre essere noi pendolari a lanciare il sasso. Siate voi politici una buona volta a prendere l’iniziativa e noi vi seguiremo». All'appello dei pendolari che ormai ogni mattina lottano contro i disservizi della linea ferroviaria Roma-Pescara, ha risposto il vice presidente del consiglio regionale, Giovanni D'Amico (Pd), che da tempo si occupa delle problematiche del trasporto pubblico locale. «Ho risposto all’appello dei tanti cittadini di Tagliacozzo», ha precisato D'Amico, «proponendo di formalizzare un coordinamento permanente per avviare una vertenza che tenga alta l’attenzione sulla situazione trasporti pubblici nella Marsica e ho sollecitato l’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, a convocare urgentemente un incontro. Di fatto, però, l’assessore si è sempre sottratto. A questo punto mi sembra evidente che la Regione Abruzzo, con i suoi attuali rappresentanti, non è né credibile e affidabile per i suoi cittadini né tantomeno può vantare autorevolezza con Trenitalia». Sui problemi che hanno generato rallentamenti e soppressioni dei treni il gruppo Ferrovie dello Stato, che martedì aveva attribuito il disservizio a un'anomalia all’infrastruttura fra Roviano e Mandela causata dal maltempo, ieri non si è pronunciato. E a farne le spese sono stati di nuovo i pendolari costretti a recarsi al lavoro in macchina o su treni dai tempi di percorrenza lunghissimi.