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Pescara, 19/12/2025
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Data: 24/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - Bordate tra Chiodi e Cicchitto. Pdl, si allargano i mal di pancia. Il governatore: «Comanda lui in Abruzzo, è inaccettabile». La replica: «Affermazioni demenziali». Sospiri: «Mi dimetto, voglio un’agenda Pescara»

TERAMO Non si placa il mare tempestoso in cui sta navigando il Pdl regionale. La giornata di ieri, che appariva adatta a smorzare i toni bellicosi di questi ultimi tempi con l’intervento di Chiodi a Teramo per la presentazione dei candidati locali, ha invece rilanciato tutti i malumori all’interno del partito, dapprima con una risentita replica di Sabatino Aracu, poi con quella del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, facendo assumere alla vicenda anche una piega nazionale. «Gliene ho dette tante a Berlusconi» aveva attaccato ieri il governatore dal suo quartier generale di via Carlo Forti parlando della prima vulgata delle liste dei candidati Pdl, «quando i giochi erano stati fatti, Piccone e Di Stefano risultavano fuori». Poi Chiodi ha spiegato che «è inaccettabile che difatto sia Cicchitto il coordinatore del Pdl in Abruzzo». La replica non si è fatta attendere. «Chiodi dice cose assolutamente demenziali» ha risposto Cicchitto». Intanto si alza la protesta anche dal fronte pescarese per l’assenza di candidati alla Camera e al Senato. Il coordinatore provinciale Sospiri si è dimesso e ha chiesto un’agenda Pescara.

IL CASO LISTE
TERAMO Non si placa il mare tempestoso in cui sta navigando il Pdl regionale. La giornata di ieri, che appariva adatta a smorzare i toni bellicosi di questi ultimi tempi con l’intervento di Chiodi a Teramo per la presentazione dei candidati locali, ha invece rilanciato tutti i malumori all’interno del partito, dapprima con una risentita replica di Sabatino Aracu, poi con quella del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, facendo assumere alla vicenda anche una piega nazionale. «Gliene ho dette tante a Berlusconi» aveva attaccato ieri il governatore dal suo quartier generale di via Carlo Forti parlando della prima vulgata delle liste dei candidati Pdl, «quando i giochi erano stati fatti, Piccone e Di Stefano risultavano fuori».
LA RICOSTRUZIONE
Chiodi ha rammentato che l’ex premier non ne sapesse nulla della lista abruzzese work in progress «perché si stava occupando quasi esclusivamente dell’affaire Cosentino e anche perché la scaletta nazionale prevedeva che le nostre vicende regionali fossero trattate in coda». Il governatore ha raccontato di un Berlusconi che, dinanzi alle sue vibranti proteste, si è dovuto sedere e prendere appunti: «Poi è giunta l’altra lista», quella attuale con la riabilitazione di Piccone, Di Stefano e Tancredi, e con Razzi e Scilipoti posto l’uno in quarta posizione al Senato, l’altro in Calabria. Del resto, ha dichiarato, fu proprio Berlusconi a riferirgli in occasione della chiamata a guidare l’Abruzzo come «dovesse finire la fase dell’affarismo».
LA REVISIONE
La revisione della lista è passata dunque anche attraverso lo screzio con il capogruppo Pdl alla camera Fabrizio Cicchito («è inaccettabile che difatto sia lui il coordinatore del Pdl in Abruzzo» ha sostenuto Chiodi) ed una telefonata a Maurizio Gasparri, «ma alla fine solo Berlusconi è stato in grado di correggere l’errore». Il governatore si ritiene parzialmente soddisfatto «ma le liste potevano essere stilate meglio: vuol dire che Aracu si prenderà una pausa di riflessione occupandosi della federazione di pattinaggio». E a proposito di Aracu, il governatore ha riportato il contenuto di una sua telefonata diretta a Tancredi, subito dopo la prima stesura delle liste: «Hai visto come ti ha fregato il tuo presidente». «La tattica di Aracu era quella di mettere me contro Chiodi ma non ci è riuscito» ha concluso lo stesso coordinatore provinciale Pdl, Paolo Tancredi.
La replica dei due non si è fatta attendere. «Chiodi dice cose assolutamente demenziali – ha risposto per primo Cicchitto -; ho espresso il mio parere su quasi tutte le liste presentate nelle varie regioni d'Italia e ciò ovviamente non ha suscitato nessuno scandalo o ritorsione. Nel corso della discussione sulla lista in Abruzzo, ho espresso liberamente il mio parere che peraltro è stato totalmente disatteso visto come poi è venuta fuori la lista a testimonianza del fatto che rispetto all'Abruzzo il sottoscritto non esercita alcuna influenza né pretende di esercitarla».
A Cicchitto ha fatto eco Aracu: «Inaccettabili gli attacchi contro il Pdl e contro la mia persona fatti da Chiodi. Forse voleva creare un diversivo di fronte ai dissensi che la lista da lui stesso così fortemente voluta sta provocando. In ogni caso, malgrado tutto, confermo il mio sostegno al PdL e a Berlusconi».

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