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Data: 24/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia dovrà cedere gli slot sulla rotta Roma-Milano

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso della compagnia aerea
LA DECISIONE
ROMA Alitalia dovrà cedere gli slot sulla Roma-Milano. Senza se e senza ma. Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso della compagnia contro il provvedimento dell’Antitrust relativo alla posizione di oggettivo monopolio sulla rotta tra la Capitale e il capoluogo lombardo. Quella che da sempre - oggi, per la verità, molto meno - è di gran lunga la più redditizia per l’aviolinea guidata da Roberto Colaninno e Andrea Ragnetti.
Era stato lo stesso Consiglio di Stato, lo scorso 19 novembre, a sospendere in via cautelativa la sentenza di primo grado con cui il Tar del Lazio chiedeva la cessione degli slot, vale a dire i diritti di decollo e di atterraggio.
Ieri l’altro i giudici del Consiglio di Stato avevano discusso il caso in udienza pubblica e ieri, tenendo conto che l’Antitrust guidato da Giovanni Pitruzzella aveva «dichiarato di avere interesse alla pubblicazione anticipata del dispositivo», hanno reso nota la loro decisione. Le motivazioni della sentenza, invece, saranno comunicate successivamente.
Una tegola per Alitalia che, nella sostanza, è riuscita a sospendere di appena qualche settimana l’ordinanza del Tar. Ora la compagnia avrà non più di sei mesi di tempo per liberare gli slot sufficienti a far spazio ad un nuovo concorrente che verosimilmente dovrà essere in grado di entrare in servizio con l’inizio dell’orario invernale a ottobre.
Il ricorso di Alitalia poggiava su una chiara motivazione, peraltro ragionevole: il decremento del proprio fatturato aziendale a seguito del traffico «rubato» dal concorrente treno. Più precisamente, dal Frecciarossa che sulla Roma-Milano è in grado di offrire 43.000 posti al giorno, l’80% del totale di traffico passeggeri, rispetto ai 10.900 dell’aereo.
MILLEMIGLIA
Intanto la compagnia di bandiera si prepara per la riunione del cda convocata per lunedì 28 che vedrà riuniti per la prima volta dalla scadenza del lock up pressochè tutti i consiglieri, compresi gli esponenti di Air France. La riunione ha via via assunto un carattere non ordinario, viste le polemiche di queste settimane sul destino della compagnia di bandiera. Ma non sarà il mutamento della compagie azionaria il tema principale all’ordine del giorno, visto che probabilmente ai consiglieri, oltre allo stato di avanzamento del budget e alle nuove iniziative commerciali, verrà sottoposta un’operazione di finanza straordinaria capace di restituire robustezza alla cassa dopo le perdite di questi anni (circa 700 milioni dall’esercizio 2009). Non si tratterà però nè di un aumento di capitale nè dell’emissione di un prestito convertibile. L’obiettivo è di restituire agilità alla compagnia in vista di un rafforzamento del fatturato. Quanto al patrimonio, l’operazione di spin off della divisione Millemiglia - che più di un quotidiano aveva definito un esercizio di cosmetica, un modo virtuale insomma per evitare la ricapitalizzazione - dall’azienda si precisa con fermezza che si tratta di un’operazione di valorizzazione di un asset ancora inespresso e che non ha assolutamente lo scopo di sostituire eventuali interventi a sostegno del capitale. Un’operazione, quella dello scorporo, che del resto hanno già realizzato le principali compagnie aeree mondiali.

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