Aspettando l’azienda unica dei Trasporti, sempre promessa ma mai realizzata, pronta ad entrare nel libro dei sogni della prossima campagna elettorale delle regionali, l’Abruzzo riesce finalmente a incassare una buona notizia. Anzi tre: il governo conferma l’aeroporto d’Abruzzo fra gli scali destinati a sopravvivere nel nuovo Piano nazionale, in estate inizia il collegamento diretto con Mosca e fra due settimane arrivano i soldi del Piano marketing 2012. Niente male per una regione dove, secondo il Cresa, nel 2012 hanno chiuso 25 imprese al giorno, l’artigianato è moribondo, ma per fortuna tiene il turismo. Certo è che la penalizzazione dello scalo abruzzese, tenuta da molti, avrebbe fatto certamente crollare anche l’unico comparto scalfito poco o nulla dalla crisi, anche grazie a una natura benigna che ha regalato a questa zona d’Italia posti unici e incantevoli. Facilmente raggiungibili una volta atterrati sulla pista di San Giovanni Teatino. Ma se l’aeroporto d’Abruzzo si spera ora possa vivere una seconda giovinezza, grazie alla decisione del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che nell’atto di indirizzo inviato all’esame della Conferenza Stato-Regioni lo ha inserito nell’elenco dei trentuno scali aeroportuali di interesse nazionale, molto o tutto c’è ancora da fare per muoversi all’interno della regione con facilità e velocità. Sarebbe infatti un peccato atterrare da ogni parte d’Europa a Pescara e poi rimanere fermi per mancanza di collegamenti con il resto della regione. Sarebbe un volo senza paracadute.