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Pescara, 19/12/2025
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30/01/2013
La Nazione
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Umbria mobilità. Faccia a faccia vertice tra regione, comuni, province e organizzazioni sindacali. I soci pubblici: «Salveremo questa azienda» |
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PERUGIA NON BASTERA' aumentare il capitale sociale di 25 milioni. Non basterà neanche la lettera di «patronage» necessaria a ottenere il prestito bancario per continuare a pagare gli stipendi. Per far tornare i conti di «Umbria Mobilità» (l'azienda regionale del trasporto pubblico), sarà necessario un taglio consistente del chilometraggio e un piano di riduzione del personale. TUTTE mosse che verranno messe in piedi non appena i soci pubblici dell'azienda (Regione, Province, Comuni di Perugia e Spoleto e Atc Terni) avranno approvato il piano di ristrutturazione e che dovrebbero andare in vigore dal prossimo 30 giugno, a scuole chiuse. IN CONCRETO queste azioni significano due cose: un taglio di circa il 10 per cento dei chilometri percorsi annualmente dagli autobus urbani ed extraurbani (si parla di circa due milioni in meno di percorrenze regionali su un totale di 20) e incentivi al pensionamento e/o la ricollocazione-redistribuzione del personale. Il taglio dei chilometri è l'operazione più importante e consentirebbe di risparmiare la metà del deficit che ogni anno viene accumulato dall'azienda: si parla quindi di una cifra intorno ai quattro milioni. SECONDO quanto emerge la riduzione del chilometraggio riguarderebbe in piccola parte Perugia (5 per cento circa) che il suo l'avrebbe già fatto negli anni scorsi, mentre negli altri centri dell'Umbria (nessuno escluso) ci saranno veri e propri tagli: si parla del 35 per cento in meno di servizi tra Foligno e Spoleto e del venti nel Ternano. IERI MATTINA di Umbria Mobilità si è discusso in commissione bilancio al Comune di Perugia: il compito era quello di approvare il Piano di ristrutturazione che prevede un esborso da parte di Palazzo dei Priori pari a circa 5,7 milioni di euro. Dopo lungo dibattere si è deciso di rimandare tutto a venerdì quando la pratica dovrebbe essere votata e approdare così in Consiglio la settimana successiva. E proprio ieri è stato ricordato dalle forze di maggioranza (Pd in testa) che Perugia è la città che ha già tagliato migliaia di chilometri e che ha portato il costo del biglietto a un euro e mezzo, «mentre in altre città non si arriva spesso neanche a un euro». IL MOBILITY manager, Leonardo Naldini, che affiancava l'assessore Roberto Ciccone (foto a destra), ha ricordato che l'introito nel Perugino è di un euro ogni chilometro di percorrenza a fronte di un corrispettivo del contratto di servizio di 1,85 euro. «In Valnerina - ha spiegato - ci sono incassi che si aggirano invece sui dieci centesimi al chilometro». Anche ieri insomma è stata ribadita la questione del disequilibrio dei conti che vara da città a città con i campanilismi duri a morire e i conti che anche nel 2012 saranno in rosso: la metà delle perdite, infatti, arriverà proprio dallo Spoletino e da Terni.
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