MILANO Un barattolo di Nutella da 2 euro e 70, le bollette della luce, 6 euro per il crodino preso al bar, i biglietti del tram, fiori per le occasioni liete e necrologi per gli eventi tristi. Ci sono le piccole e le grandi spese, i pochi euro dell’hamburger e i 399 euro del Blackberry nuovo di zecca. Tutto a carico dei contribuenti, dato che i soldi con cui i politici del Pirellone si sono fatti rimborsare gli acquisti sostenuti provengono da fondi a disposizione dei gruppi consiliari. Questa volta nel mirino dei magistrati della procura di Milano ci sono gli esborsi dell’opposizione, migliaia di scontrini e ricevute sequestrate dalla Guardia di finanza presso gli uffici dei gruppi consiliari di Pd, Idv, Sel e Pensionati. Gli indagati sono ventinove, gli inviti a comparire consegnati ieri ventidue, le spese contestate ammontano a 500 mila euro.
HERCULES E COTOLETTA
Campione di spese per il Pd risulta il consigliere Carlo Spreafico. Dal 2008 al 20012, si legge nell’invito a comparire, «si appropriava della somma complessiva di euro 47.720,34 prelevandola dal contributo stanziato al fine di assicurare l’espletamento del mandato» e destinandola ad acquisti che secondo gli inquirenti sono estranei alle sue funzioni politiche. Difficile in effetti ricondurre al proprio lavoro al Pirellone lo scontrino della Nutella, il dvd del corso d’inglese «Speak now» a 146,80 euro, un «aperitivo cordino» per 6 euro, «birra media e panino plurifarcito» per 7,20 euro, «cotoletta» da 3,70 euro e la quota associativa all’Ordine dei giornalisti 2008 (101 euro). Necessità spicciole ma anche bisogni più sostanziosi. Ecco allora i 4.000 euro per due quadri del pittore lecchese Romano Tojani, una videocamera da 1.058 euro, la fotocamera reflex digitale da 953,60 euro, un Blackberry per 399 euro, il dvd di «Hercules» e una tv per 168,90 euro. Con i soldi della regione Spreafico ha pagato anche il gommista (160 euro) e il cartolaio (126 euro). Arrivando al paradosso: a settembre del 2011 partecipa alla «Festa democratica Pd», si siede a tavola, mangia e anziché devolvere il costo del pasto alle casse del partito pensa bene di presentare lo scontrino al Pirellone. Facendosi così restituire 81,50 euro per sei coperti e 28,50 euro per tre coperti.
WAFER E LISTA NOZZE
Ma chi straccia tutti nella sinistra è Chiara Cremonesi, unico consigliere e quindi capogruppo di Sel: in due anni riesce a farsi rimborsare ben 114.827,70 euro. Tra le note spese dell’esponente del partito di Vendola figurano numerosi abbonamenti al tram e all’autobus per i collaboratori, taxi, biglietti ferroviari, focacce e spremute, 101 euro di salumi e 263,20 euro per una fornitura di waferini Babbi «Viennesi armonia». Nel carrello della spesa della Cremonesi finiscono anche un master da 59 euro intitolato «Vincere le elezioni», una piantina floreale da 5 chili a 30 euro, un ramo di orchidea a 25 euro, 6.534 euro sborsati il 20 marzo 2012 per l’ottimizzazione dei contenuti sul sito, un progetto a favore del sito internet di Giulio Cavalli, manifesti «Lega Ladrona» e «Formigoni go home». Voci contestate dagli inquirenti, regolamento regionale alla mano: le spese valide sono quelle sostenute solo per fini istituzionali, tra cui non risultano le campagne personali dei consiglieri. Nè, tantomeno, regali agli sposi, come le «quattro fotocamere digitali» per una lista nozze di un consigliere del Pd. Con i soldi della regione il collega Francesco Prina ha invece saldato le bollette di Enel e Telecom. «Pagamento fattura per cliente Prina Francesco», si legge nell’invito a comparire in procura il 5 febbraio. Il paese nel quale sono domiciliate è Corbetta, lo stesso nel quale Prina è nato e risiede: tra le più salate quella da 115 euro e 50 centesimi pagata a giugno del 2008.
DIMISSIONI
«Ho chiesto ai candidati l’impegno di dimettersi, qualora rieletti, nel caso in cui fossero rinviati a giudizio», chiede il candidato alla presidenza della regione Umberto Ambrosoli. Messaggio ricevuto. «Siamo pronti a sottoscrivere l’impegno - risponde il capogruppo del Pd Luca Gaffuri - è un gesto di trasparenza nei confronti dei cittadini». Opinione condivisa dal capogruppo dell’Idv Stefano Zamponi, perché «bisogna dare il segnale di una svolta nella legalità», e da Chiara Cremonesi: «Nella consapevolezza di aver agito nel pieno rispetto dell’etica pubblica, rendiamo sin da ora disponibili le nostre dimissioni nel caso in cui venisse dimostrato il contrario».