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Data: 04/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Berlusconi-choc «Restituirò l’Imu». Rimborso in un mese, sul conto corrente o in contanti alle Poste Le risorse dall’accordo con la Svizzera sui depositi degli italiani. L’economista: «Idee irrealizzabili»

ROMA «Come risarcimento di un’imposizione sbagliata e ingiusta, che è nostra intenzione abolire, nel primo consiglio dei ministri delibereremo la restituzione dell’Imu sulla prima casa pagata dai cittadini nel 2012. Il rimborso varrà anche per terreni e fabbricati agricoli». E’ questa la “proposta choc” del Cavaliere, che per giorni ha lasciato in trepidante attesa i suoi fedelissimi. Una promessa, buona per la campagna elettorale, che Berlusconi lancia dal palco del Centro congressi di Milano, dove parla di un necessario «atto di pace tra il fisco e le famiglie» e annuncia un non meglio precisato programma di «riduzione della spesa pubblica» pari a 80 miliardi di euro in 5 anni, 16 miliardi all’anno. In un’intervista al “Messaggero Veneto” specifica infatti che si può tagliare la spesa (800 miliardi) del 10%. L’obiettivo è quello di imporre nel dibattito sul voto un’agenda fatta di tagli alle tasse, ma anche e soprattutto di denaro contante che tornerebbe nelle tasche degli esausti contribuenti. «Sarò io come ministro dell’Economia, a restituire i soldi dell’Imu. Se angelino Alfano mi confermerà la sua fiducia...» dice il leader del Pdl, che annuncia anche le modalità della restituzione: «Potrà avvenire in contanti agli sportelli delle Poste o con addebito sul conto corrente, entro un mese dalle elezioni». La promessa, messa in campo per provare a strappare il voto dei cittadini devastati da tasse, balzelli, crisi e disoccupazione, è acccompagnata da un nuovo colpo basso per Monti, che serve al Cavaliere per poter dire che l’Italia non è stata portata sull’orlo del baratro dalle politiche decise dal governo di centrodestra: «L’Imu sulla prima casa è il tratto più dissennato del governo tecnico che ha dato il via alla crisi». Poi, parte l’affondo verso il governo dei tecnici che avrebbero creato «un clima di intimidazione verso il contribuente» e sovvertito la volontà degli elettori: «Anche un imbecille è in grado di inventare nuove tasse, soltanto chi è intelligente sa ridurre le spese...». Ma da dove usciranno i soldi necessari per coprire la restituzione della tassa più odiata dagli italiani? Il Cavaliere mostra i suoi conti e parla di un’operazione che vale 4 miliardi di euro. Una cifra che potrebbe essere recuperata aumentando le accise sul Lotto e i tabacchi. Ma non solo. Berlusconi spiega che si può arrivare ad una «riduzione» dei costi dello Stato «dimezzando» prima di tutto il numero dei parlamentari e «abolendo» il finanziamento pubblico ai partiti. E non manca una proposta che potrebbe far innervosire non poco i “liberisti” del Pdl . Il Cavaliere manifesta l’intenzione di giungere ad un accordo con la Svizzera per la «tassazione dei conti correnti e delle attività finanziarie detenute da cittadini italiani». Un accordo che potrebbe coprire buona parte della restituzione Imu e che per Berlusconi garantirà un gettito una tantum di 25-30 miliardi e poi un flusso di 5 miliardi all’anno. Nel frattempo, la somma «potrà essere anticipata dalla Cassa Depositi e Prestiti». Tra le promesse annunciate c’è anche la cancellazione dell’Irap «in cinque anni», i pagamenti della Pubblica amministrazione alle aziende in 30-60 giorni, lo stop all’aumento dell’Iva e «nessuna» patrimoniale. E’ questo il nuovo “contratto con gli italiani” anche se iil Cavaliere non lo chiama così. Basterà a far vincere le elezioni? I vertici del Pdl assicurano che gli italiani crederanno anche questa volta a quel che dice l’ex premier. «Ho visto le reazioni della sinistra e del centrino. Tutti nervosi, agitati, affannati a contraddirci per l’imbarazzo di dover ammettere la verità e cioè che noi siamo gli unici che vogliono diminuire le tasse. Noi manterremo questo impegno come abbiamo mantenuto nel 2008 quello della eliminazione dell’Ici» sentenzia Angelino Alfano. In questo momento nessuno nel Pdl si azzarda a mettre in dubbio le promesse del capo. Brunetta, Capezzone, Santanché e Paolo Romani vedono la vittoria “vicina” mentre Cicchitto assicura che «solo il centrodestra può ridurre le tasse».

L’economista: «Idee irrealizzabili»
Il professor Santoro stronca la proposta: «Difficile trovare le risorse»

MILANO «Si rischia di fare grande confusione: a proposito dell'eventuale accordo fiscale con la Svizzera lo Stato italiano non può utilizzare quelle risorse per il bilancio corrente ma solo per ridurre l'indebitamento». Alessandro Santoro, docente di scienza della finanze alla Bocconi e all'Università Bicocca, non ha dubbi: la “proposta-choc” di Berlusconi non sta in piedi. Professore quindi non c'è spazio per la promessa di restituzione immediata delle somme prelevate lo scorso anno con l'Imu sulla prima casa? Francamente non saprei dove potrebbero attingere le risorse. Le una tantum, come si configurerebbe quella con la Svizzera, non possono essere utilizzate per la spesa corrente. Diversamente, per quanto concerne il prelievo annuale sui guadagni realizzati da capitali di residenti italiani depositati in banche elvetiche, lo Stato italiano potrà utilizzare queste risorse ma per arrivare a coprire il gettito dell'Imu bisognerebbe arrivare a 200 miliardi di euro... Nel senso che sono necessari almeno 200 miliardi di euro di depositi per intercettarne 4? Esatto. E si tratta di una ipotesi molto ottimistica. Il prelievo ipotetico sarebbe del 20% dei guadagni realizzati quindi almeno 200 miliardi con una previsione di rendimento del 10% (che è molto difficile da raggiunge). Anche in questa eventualità mancherebbe all'appello da 500 milioni a un miliardo di euro. Berlusconi ha proposto anche l'abolizione dell'Irap in cinque anni: che impatto avrebbe? Insostenibile. L'Irap oggi significa 23 miliardi di incassi e francamente non saprei dove si potrebbe recuperare una somma così consistente: leggo che si parla dei tagli ai costi della politica ma stiamo parlando di bacini non comparabili. Il centrodestra sono venti anni che contesta l'Irap che ha sempre chiamato Imposta Rapina. Da analista la ritengo, invece, una tassa corretta soprattutto dopo le operazioni di aggiustamento che hanno permesso di contenere le distorsioni che nelle prime fasi esistevano. Professore ma come la mettiamo con il fiscal compact? Questo è in assoluto il punto più critico. Noi abbiamo firmato, lo ha fatto il governo Berlusconi per primo, un impegno a tagliare rapidamente il debito con l'avanzo primario che dovrebbe crescere di altri 25 miliardi l'anno

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