«Si può vincere» è il mantra che ieri mattina aleggiava nella sala del Cineteatro Comunale, zeppo come un uovo, per la convention del Pdl. Lo hanno ripetuto in tanti, dai giovani Fornaciari ed Ettorre, fino alla candidata Pelino o al governatore Chiodi, perfino parafrasando il Vate D’Annunzio («Chi osa vince»), riportando i sondaggi che danno il Pdl ad una spanna dal Pd. Una giornata che ha avuto il compito di rinserrare le file di una compagine politica che fino a qualche mese fa appariva in netta difficoltà e di far sentire il suo ruggito tra stoccate a Monti, definito «coniglio» da Chiodi, a Gatti, cui Tancredi gli rinfaccia i troppi cambi di casacca («Così non si struttura un partito»), e a Grillo che «non dà soluzioni perché non gli importa di andare a governare» ribadirà Chiodi che sottolinea come tutte le rivoluzioni siano andate a finire male, dalla francese a quelle sudamericane.
S’inizia la giornata con l’Inno d’Italia eseguito dai docenti del Liceo musicale Braga che non ricevono lo stipendio da agosto, davanti al gotha del Pdl teramano, con una folta rappresentanza abruzzese (Pelino, Pagano, Castiglione, Albore Mascia, più qualche altro sindaco) e con il candidato al senato, Gaetano Quagliariello. In sala si ripercorrono le tappe del miracolo dei ragazzi del’99, insomma del modello Teramo, «vivo e vegeto», mentre la candidata al senato Paola Pelino ribadisce il credo di Berlusconi su Imu e sulle assunzioni dei giovani da parte degli imprenditori. «Lui è un uomo del fare- dichiara- dobbiamo stringerci a lui».
Quagliariello attacca elogiando l’Abruzzo (il suo «destino») e prosegue con l’Europa dove «gli Stati forti nel pieno della crisi hanno fatto i loro legittimi interessi a discapito dell’Italia». Lui vede già oltre, alle prossime regionali, tra otto mesi, e alle amministrative: «Non ci fermeremo qui, confermeremo i grossi risultati». L’Abruzzo per Quagliariello, oltre ad essere regione virtuosa, è anche quella che ha utilizzato maggiormente i fondi europei.
Il coordinatore provinciale Tancredi si aggancia alla cronaca, alle vicende giudiziarie di Teramo Lavoro, e ai 100 dipendenti licenziati «assunti dal centrosinistra», che però hanno acquisito professionalità: «Ci rimettiamo alla magistratura che opera nell’interesse della cittadinanza». Fortemente critico con Gatti che «ha utilizzato la carrozza del Pdl e che ha perso il congresso di marzo», conclude prospettando la macro regione Marche-Abruzzo-Molise.
Se c’è un jingle che Chiodi ripete da tempo ed è quello di un Abruzzo esempio per tutte le altre regioni italiane. «Ho portato il debito regionale da 4 miliardi euro a 3, ho ridotto le tasse, ma ben 160 milioni di euro (sui 400 di entrate fiscali) sono utilizzati a tamponare i debiti contratti fino al 2008». Annuncia che con i fondi Fas farà investimenti senza far debito e si scaglia contro la patrimoniale di Bersani, perché secondo lui i suoi «ricchi-ricchi» da tassare siano in realtà il ceto medio..