IL BOTTA E RISPOSTA Al senatore uscente che gli dà dell’opportunista il giovane candidato ribatte: «Due domeniche fa eri nel panico»
Il gruppo universitario Udu (Unione degli universitari) di Teramo fa appello all'assessore regionale Paolo Gatti per chiedere la modifica del decreto ministeriale in esame sul diritto allo studio che prevede “interventi che comporterebbero una drastica diminuzione del numero degli studenti idonei alla borsa di studio”. «L’intento del governo» spiega il gruppo «è, da un lato, quello di tagliare il più possibile il numero di borsisti, inasprendo i requisiti di accessibilità, dall’altro quello di diminuire l’importo delle borse. Con questo nuovo sistema possiamo ben immaginare quanti studenti dei tre atenei abruzzesi rimarrebbero fuori da un beneficio che spetta loro di diritto, un diritto sancito dall’articolo 34 della nostra Costituzione». Secondo l'Udu il decreto creerebbe «studenti di serie A e di serie B, atenei di serie A e di serie B e danneggerebbe fortemente la regione Abruzzo rendendo poco attrattive le sue università per le regioni confinanti, verso le quali ha sempre goduto di forte appetibilità. Pertanto» conclude il gruppo «chiediamo all’assessore regionale al diritto allo studio Gatti di opporsi con forza al decreto che penalizzerebbe non solo tutti gli studenti italiani, ma in particolare quelli della nostra regione».
TERAMO Alleati? Niente affatto. Il confronto a distanza, anzi la sfida, tra Paolo Tancredi e Paolo Gatti, candidati alla Camera, il primo per il Pdl e il secondo per "Fratelli d'Italia", fa scintille. Nel giro di poche ore, domenica scorsa, si è consumato un botta e risposta senza precedenti. Tancredi e Chiodi hanno riempito il cineteatro con il popolo del Pdl. Ma poche ore dopo i gattiani hanno invaso il parco della scienza. E’ bastato che il capogruppo in Comune di "Futuro in", Franco Fracassa, annunciasse l’incontro per vedere arrivare 500 fan di Gatti contro i mille della mattina con il gotha del Pdl. Per i sostenitori di Gatti le due cifre si posso semplificare in un risultato calcistico: «Chiodi batte Fracassa solo 2-1».Cioè una sconfitta che ha il sapore della vittoria: come quella del congresso provinciale in cui Gatti ha ottenuto il 40% dei voti contro il 60% di Tancredi di appoggiato dai vertici del partito. Dal comunale, Tancredi aveva lanciato bordate a Gatti: senza mai nominarlo l'ha accusato di aver «usato il partito come una carrozza». Il capolista di "Fratelli d'Italia" incassa l'etichetta di "opportunista" e non si scompone. «Sono sereno, le polemiche non m'interessano», ribatte al rivale. Ma poi fa l’affondo: «Quelli che oggi mi criticano sono gli stessi che due domeniche fa erano nel panico e mi telefonavano complimentandosi per la mia scelta lungimirante». Il riferimento è all'iniziale esclusione di Tancredi dalle liste del Pdl che avrebbe lasciato Teramo senza rappresentanti in corsa per il parlamento. Gatti chiarisce il suo pensiero anche su candidati "paracadutati e ripescati". Il Pdl non ha preso bene questa sua esternazione ma il capolista di "Fratelli d'Italia" giura che non ce l'aveva con il suo ex partito. «Mi riferivo alle candidature di Monti e del centrosinistra, non ai nostri alleati», afferma, «ma a pensarci bene anche tra loro ci sono candidati ripescati e paracadutati: è una situazione che riguarda molte liste, quasi tutte». L'assessore regionale in corsa per Montecitorio, però, non intende alimentare lo scontro all'interno del centrodestra. «Non credo che i cittadini voteranno chi strilla più forte», afferma, «ma valuteranno le scelte personali di ciascuno e l'impegno dimostrato fino ad oggi». In sintesi per Gatti, a fare la differenza non saranno le battute più o meno simpatiche. «Gli elettori hanno tutti gli elementi», conclude, «per giudicare i fatti e le storie dei candidati». Nel frattempo prosegue il tour delle 500 di "Fratelli d'Italia". Oggi, l'utilitaria che fa il giro della provincia per far conoscere candidati e programmi del movimento sarà ad Arsita, Bisenti e Castelli.