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Pescara, 19/12/2025
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05/02/2013
Il Messaggero
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Nuova legge elettorale, rischio ingovernabilità. Sbarramento al 2 per cento, troppe liste, maggioranza fragile |
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PESCARA Il Consiglio regionale, appena il vento delle elezioni politiche si sarà placato, tornerà a riunirsi. Bene. Una volta ritrovatisi sulle comode poltroncine aquilane, i consiglieri cominceranno a lavorare sul progetto di nuova legge elettorale, e tutto lascia prevedere che un’intesa tra le forze presenti all’Emiciclo sarà trovata in tempi brevi. E’ una buona notizia? Non tanto. Per il semplice fatto che quel progetto, ad oggi sostenuto dalla maggioranza di centrodestra che fa capo a Gianni Chiodi ma che già trova estimatori al centro e a sinistra, consegnerà di fatto la Regione all’ingovernabilità. Spieghiamo. Il progetto individua un sistema proporzionale sulla base di circoscrizioni riferite agli attuali territori delle quattro province. Suffragio universale per l’elezione del presidente della Regione, preferenza unica per i candidati consiglieri. Come noto, i consiglieri saranno ridotti a trentuno, e sarà eliminato il cosiddetto listino. La proposta prevede un premio di maggioranza: la coalizione vincente avrà almeno il 60% dei seggi all’Emiciclo, come dire diciotto più il governatore eletto, mentre ne resteranno dodici alle opposizioni. E già si comincia a stare strettini: bastano un paio di franchi tiratori e la Giunta affonda. Ma il bello arriva ora: «per evitare la frammentazione» del quadro politico sono state introdotte soglie di sbarramento per la conquista dei seggi. Giusto. Secondo la proposta una lista per avere seggi all’Emiciclo dovrà ottenere il 4% dei voti. Benissimo. Ma ecco il colpo da maestro: è prevista una soglia di appena il 2% se la lista sarà collegata ad una coalizione che avrà ottenuto il 4%. Tana liberi tutti, si diceva una volta (oggi: bingo!): basta il 2% e sei dentro, hai un seggio. E in un Consiglio con trentuno seggi e una maggioranza di appena sei voti più quello del governatore, sai quante liste e listerelle entreranno in Consiglio e avranno potere di ricatto sul governatore? Basta vedere il proliferare di liste in gara alle politiche. Provate a trasferirle in un Consiglio regionale in cui basta il 2% dei voti per entrare. Il nuovo esecutivo prevede appena sei assessorati: se la coalizione vincitrice sarà composta da sette, otto liste ed ognuna avrà potere di voto all’Emiciclo, ma poi resterà senza assessorato, pluff, la maggioranza si sgonfierà come un soufflè mal lievitato, salvo creare buoni posti di sottogoverno per placare la fame delle liste monoconsigliere. E immaginate cosa accadrà quando ci sarà da votare la finanziaria, o il bilancio, o il piano sanitario...non mi accontenti, governatore? E io ti taglio, e con me altri due o tre passano all’opposizione, e allora fai la conta dei voti e ti trovi sotto, magari quindici contro sedici e vai a casa. E tanti saluti alle riforme e alle necessità dei territori e dei cittadini. Tra l’altro una soglia tanto bassa permetterà a chi non troverà posto nelle liste maggiori di cucirsi addosso una lista-fatta-in-casa, aggregarsi ad una coalizione e contare sul conquistabilissimo 2% per piazzarsi all’Emiciclo e vendicarsi di chi l’ha escluso trasformando in bomba ad alto potenziale un seggio diventato, a quel punto, decisivo negli equilibri del Consiglio. Mi hai escluso? E allora ti tolgo l’appoggio e bum, salta. Con una soglia tanto bassa è chiaro perchè il centrodestra troverà tanti alleati per questa proposta di legge? Perchè salveranno l’amata poltroncina con appena un pugno di voti, pur esclusi dalle liste maggiori. E se non si riesce a governare e si torna a votare, a loro cosa importa? E’ un così bel gioco, e non dura poco.
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