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Data: 05/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Scandalo bus a Roma, sfilata di manager in Procura

Sfileranno presto in procura, i dirigenti di Roma Metropolitane che parteciparono all’appalto per i 45 filobus di Breda Menarinibus che avrebbero fruttato una tangente da 850mila euro diretta, secondo l’inchiesta, all’ex ad di Eur spa Riccardo Mancini.
Dopo aver ascoltato la versione del dirigente ed ex responsabile economico della campagna elettorale di Alemanno, che ha ammesso di aver ricevuto 80mila euro, e, per due volte, quella dell’ex amministratore delegato di Breda Menarinibus Roberto Ceraudo ancora in carcere, il pm Paolo Ielo vuole ricostruire tutti i passaggi dell’andamento di quell’appalto. Che ha avuto uno strano andamento: bandito a marzo 2008, aggiudicato a novembre dello stesso anno. Ma nel quale il ruolo di Breda Menarinibus come subappaltante è stato formalizzato solo nel 2009, più o meno quando nella sede dell’azienda Bolognese sono cominciati ad arrivare i soldi dovevano alimentare la presunta tangente. I dirigenti di Roma Metropolitane potrebbero sapere qualcosa di quella aggiudicazione a singhiozzo. O, quantomeno, potrebbero spiegare le ragioni dei tempi dell’appalto.
A tutti, il pm Ielo, affiancato dagli investigatori del Ros e del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle, chiederà anche dei rapporti con l’ad di Eur Spa Riccardo Mancini. Negli ultimi giorni, infatti, dal comune di Roma hanno cominciato a filtrare voci sulla presenza del dirigente alle riunioni operative dedicate agli appalti sulla mobilità.
I MANAGER PUBBLICI

Tra i primi ad arrivare a piazzale Clodio, ci saranno l’amministratore delegato di Roma Metropolitane, Federico Bortoli, e i due dirigenti che con lui parteciparono alla commissione che decise la commessa, Francesco De Santis e Valter Di Mario.
45
I filobus acquistati al centro dell’inchiesta della magistratura
Quindi Adalberto Bertucci che nel 2009 era amministratore delegato di Atac. E, infine, Luigi Napoli, che all’epoca era dirigente generale e direttore tecnico di Roma Metropolitane e che oggi è amministratore delegato dell’ente e che, però, ha mantenuto la delega tecnica e dunque il controllo al dettaglio di commesse e appalti. Poi, il presidente e l’amministratore delegato dell’Agenzia per la mobilità, Massimo Tabacchiera ed Enrico Sciarra.
LE CARTE
Agi investigatori di Ros e Finanza, il pm Ielo ha anche chiesto di ricostruire, documenti alla mano, tutti gli atti relativi all’appalto approvati da Roma Metropolitane. Solo a questo punto si deciderà se convocare anche dirigenti e assessori del comune. Ad esempio, il primo assessore ai trasporti Sergio Marchi e il suo capo dipartimento, Alessandro D’Armini.
Il RIESAME

Nell’agenda della procura, c’è anche il primo appuntamento in un aula di tribunale.
850
Le migliaia di euro che sarebbero finite in tangenti
Dopo che il gip Stefano Aprile ha respinto l’istanza di scarcerazione per il manager Roberto Ceraudo, il suo avvocato, Francesco Compagna, ha deciso di fare istanza al tribunale del Riesame per ottenere almeno gli arresti domiciliari. Secondo la procura, però, le sue ammissioni a verbale sono state solo parziali. Ceraudo non avrebbe ricostruito i dettagli dei pagamenti, e pur ammettendo che il destinatario era la «politica romana» ha sempre detto di non sapere chi avrebbe preso i soldi. Molto diversa la versione dell’imprenditore italo praghese D’Inca Levis che avrebbe consegnato a Roma le prove dei soldi transitati in Svizzera.

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