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Pescara, 19/12/2025
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06/02/2013
Il Tempo d'Abruzzo
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Verso il voto in Abruzzo - I dissidenti del Pdl fanno fronte comune. «Con noi per costruire un nuovo centrodestra». I protagonisti Giuliante, Di Paolo, Chiavaroli, Gatti e Masci |
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PESCARA Il Pdl abruzzese non trova pace dopo il terremoto seguito alla composizione delle liste. Per un «ribelle» che torna a casa (Nazario Pagano), tre esponenti di spicco del partito imboccano la porta d'uscita. Gli assessori regionali Gianfranco Giuliante e Angelo Di Paolo e il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli formalmente fanno ancora parte del Pdl, ma in realtą hanno gią avviato le grandi manovre in vista del dopo-elezioni, quando con ogni probabilitą si assisterą ad un autentico big bang del centrodestra, che finirą con l'assumere nuovi assetti nel segno di nuove alleanze e nuovi contenitori. Ed č proprio su questo solco che si inserisce l'ultima iniziativa dei tre dissidenti del Pdl, che nei giorni scorsi avevano dato vita all'associazione Presenza Popolare, formando anche un intergruppo in Regione. Giuliante, Di Paolo e Chiavaroli ora provano ad imprimere un'ulteriore accelerata al processo di scomposizione e ricomposizione dello schieramento moderato, attraverso la fusione di Presenza Popolare con le associazioni Futuro In e Pescara Futura. Futuro In č una realtą nata su iniziativa dell'assessore regionale Paolo Gatti, numero uno alla Camera nella lista di Fratelli d'Italia, la formazione recentemente fondata da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto, che alle prossime elezioni correrą all'interno dell'alleanza con il Pdl. Pescara Futura č invece una creatura di Carlo Masci, altro esponente della giunta Chiodi, che al Senato guiderą la lista di Rialzati Abruzzo, autonoma e concorrente rispetto al Pdl. La fusione tra le tre associazioni abruzzesi crea di fatto un ampio laboratorio costituito da tre soggetti diversi, che incarnano percorsi, posizioni e scelte strategiche differenti, ma che risultano legati dal comune obiettivo di superare il Pdl. Il documento sottoscritto dai rappresentanti delle tre anime del centrodestra abruzzese appare infatti piuttosto esplicito: «Occorre costruire un nuovo centrodestra che abbia il coraggio di andare al di lą degli attuali schemi, che alla luce di una realtą incontrovertibile sono sempre meno adeguati a dare risposte concrete alle istanze territoriali». Prende dunque forma una squadra composta da delusi eccellenti, determinata a spendere nel modo migliore le proprie carte, provando a giocare d'anticipo rispetto a competitor e avversari. Le prossime elezioni regionali potrebbero costituire un primo banco di prova.
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