“La vicenda Carpatair/Alitalia è soltanto l’ultimo degli episodi che coinvolgono l’ex compagnia di bandiera, rappresentando il crepuscolo di una vicenda che interroga in modo serio la politica del nostro paese”. Così in una nota la Cgil di Roma e del Lazio.

“La questione – continua la nota – non riguarda soltanto la sicurezza degli equipaggi e dei viaggiatori o il dumping contrattuale, tantomeno si risolve nella stigmatizzazione dell’imbarazzante episodio relativo alla copertura del logo Alitalia. Crediamo piuttosto occorra dare inizio a una riflessione approfondita sulle reali prospettive della prima compagnia aerea italiana”.

“Già dal 2010 la Cgil ha messo in evidenza le criticità di un progetto industriale troppo calibrato sulla dimensione regionale e la necessità, per lo sviluppo dell’azienda, di investire sui voli di lungo raggio. Purtroppo i fatti (concorrenza low cost e alta velocità) ci hanno dato ragione".

"Da allora Alitalia ha condizionato un intero sistema, contravvenendo parzialmente anche agli impegni presi: le migliaia di cassintegrati non sono stati reimpiegati; sono state attivate, per centinaia di lavoratori, ulteriori procedure di cassa integrazione; le condizioni di vantaggio offerte per lo spin-off hanno condizionato negativamente anche gli altri settori (gestori, handling e così via) determinando l’implosione del sistema contrattuale nel complesso del sito di Fiumicino”.

“Per questi motivi – conclude la nota – la politica dovrà riprendere il tema del trasporto aereo e rilanciare lo sviluppo del settore puntando sulla competitività di sistema e non già sulla compressione delle condizioni di sicurezza e di lavoro, evitando boutade elettorali sulla salvaguardia dell’italianità di Alitalia”.