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Data: 06/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Scontro sul condono La Lega gela il Pdl. Maroni: «No ai colpi di spugna». Il premier: serietà con i contribuenti Ma per il pg della Corte dei Conti quello fiscale «ha ragioni fondate»

ROMA Ha provocato una levata di scudi la proposta di un condono tombale fatta da Berlusconi che proprio ieri ha rilanciato promettendo agli italiani altre novità. Polemiche roventi alimentate da una frase pronunciata in mattinata dal pg della Corte dei Conti, Salvatore Nottola, circa le ragioni «intuitive e fondate» di un condono fiscale. Una frase infelice sulla quale il pg è tornato a sera con una nota di precisazione. «Nessun avviso favorevole al condono», ha scritto Nottola respingendo ogni strumentalizzazione e smentendo qualsiasi diversa interpretazione delle sue parole. Il primo a sbarrare la strada al Cavaliere, ieri mattina, è stato il segretario della Lega, Roberto Maroni. «Non mi piacciono i condoni, non mi piacciono questi colpi di spugna. E non esprimo un consenso a proposte di questo genere che, peraltro, non sono nel nostro programma», ha detto Maroni mostrandosi invece favorevole al rimborso dell’Imu. Categorico sull’argomento anche il premier Mario Monti. «Nel nostro programma è scritto che non faremo nessun condono, perché va stabilito un rapporto di serietà fra Stato e contribuenti», ha detto ieri sera parlando a Pordenone. «Durante il nostro governo la tentazione di condoni è stata enorme perché avevamo un bisogno disperato di soldi, ma non ne abbiamo mai fatto uno», ha aggiunto. Davanti al no dell’alleato padano e alla ramanzina del professore Berlusconi non si è perso d’animo. E intervistato da Studio aperto ha rincarato la dose: «Stiamo approfondendo quello che si può fare sul condono tombale e credo che prima del 24 febbraio avremo ancora delle cose positive da comunicare». A fargli eco il segretario del partito Alfano che negli stessi minuti convocava una conferenza stampa per ribadire che il condono tombale proposto dal Pdl verrebbe attuato solo nell'ambito di una riforma tributaria. Alfano ha poi confermato la contrarietà del suo partito alla tracciabilità del contante, indicando nel contrasto di interessi (cioè la deducibilità di fatture e scontrini) il miglior metodo per combattere l'evasione fiscale. In questo clima politico si inseriscono le dichiarazioni rese dal pg della Corte dei Conti a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Il condono fiscale ha ragioni «intuitive e fondate» quali «la deflazione del contenzioso» e «la realizzazione in tempi rapidi di introiti che altrimenti difficilmente potrebbero essere realizzati», ha detto Nottola rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle intenzioni del Cavaliere, ma precisando di non voler entrare nel dibattito politico. Nottola ha anche ricordato che per i condoni passati il gettito previsto non è stato interamente centrato. Il condono si è allora trasformato «in una sanatoria generalizzata» con il risultato - «ed ecco l’effetto patologico della normativa» - che «l'evasione viene tollerata invece che perseguita». Diverso il discorso del condono edilizio, ha aggiunto il magistrato, che «sarebbe proprio da evitare». A far proprie le parole di Nottola - che a caldo qualche perplessità l’hanno suscitata anche nel Pd - ci ha pensato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, subito partito all’assalto: «E adesso Monti accuserà anche la Corte dei Conti di far aumentare lo spread e destabilizzare il mercato? Il procuratore generale ha reso giustizia al presidente Berlusconi», ha dichiarato. Ma lo stesso pg a fine giornata ha preso le debite distanze dal Gasparri pensiero. «Interpretazioni infondate», ha scritto in una nota precisando di essersi limitato a spiegare le motivazioni tecniche che «di norma» ha un condono; e chiarendo che se non recuperano le somme previste «il condono si riduce a una sanatoria dell'evasione fiscale». «Le istituzioni sono chiaramente compatte nel dire no a condoni», ha commentato la capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti. «I superficiali entusiasmi di Gasparri sono liquidati».


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