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Pescara, 19/12/2025
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Data: 07/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Teatro pieno per Vendola «Vinceremo». Stoccata a Monti «No all’élite tecnocratica»

PESCARA La foto di Vasto fa ormai parte dell'album dei ricordi: qualche compagno di viaggio, come Antonio Di Pietro, è oggi un antagonista da battere in campagna elettorale, mentre il principale alleato, il Pd di Bersani, fa l'occhiolino al professore. Così Nichi Vendola si ripresenta in Abruzzo per raccontare un'altra storia rispetto a quella di un anno e mezzo fa. Anche se sembra passato un secolo: «Monti stia tranquillo, credo proprio che con lui non ci sarà nessun accordo, né oggi né dopo il voto. E se non ci sarà con Sel, che è uno dei fondatori di questa nuova alleanza, non ci sarà neanche con il centrosinistra».
«IL CAIMANO NON TORNERA’»
Ci prova il governatore della Puglia ad alzare uno steccato contro quella che definisce «una élite tecnocratica» da respingere almeno quanto «la destra populista e pericolosa di Berlusconi». Le aperture ad una eventuale collaborazione in Parlamento valgono solo per le riforme, per modificare e migliorare l'architettura dello Stato, non per le alchimie di governo: «Il centrosinistra può vincere senza avere bisogno di tutele», assicura il leader di Sel. Quanto ad una possibile rimonta del Cavaliere: «Escludo che possa tornare il Caimano, protagonista della palude nella quale ha cacciato il paese in questi anni. Berlusconi -incalza Vendola- riabilita Mussolini». E a chi insiste sull'ipotesi Monti alla guida del dicastero dell'economia: «Potrebbe essere, ma del governo Berlusconi non del nostro». Lo ribadisce anche a Bianca Berlinguer, che lo intervista in diretta dagli studi romani del Tg3 proprio mentre è sul palco di Pescara.
Il leader di Sel si chiama dunque fuori da quello che è già stato definito «il patto di Berlino», e semmai dovesse esserci un asse europeo sul quale incamminarsi, per lui è solo sulla direttrice Italia-Francia. Con buona pace per la signora Merkel.
A Pescara, dove giunge nel tardo pomeriggio prima di fare tappa a Sulmona, Vendola parla in una sala straripante del cinema Massimo con al fianco Gianni Melilla, coordinatore regionale di Sel e capolista alla Camera proprio dietro il leader Nichi, e Roberto Natale, già presidente della Federazione nazionale della stampa e capolista al Senato per la circoscrizione Abruzzo.
FLAIANO, PAZIENZA, CAFFE’
Melilla parte proprio da qui, le rivendicazioni di un territorio che vive le difficoltà del momento ma che ha ancora tanto orgoglio da spendere: «Questa, caro Nichi, è la città di Ennio Flaiano, Andrea Pazienza, Federico Caffè, l'economista keynesiano che scriveva gratis i suoi editoriali su Il manifesto, non come certi signori della Bocconi che si vedono strapagati i loro editoriali sul Corriere della Sera». Poi il candidato di Sel si rivolge alla platea: «Il consiglio che mi sento di darvi è di guardate meno la tv e di andare di più tra la gente. Non c'è alternativa all'abbraccio con il popolo». Melilla snocciola anche i numeri della crisi: «In Abruzzo abbiamo 420 aziende in difficoltà, 30.000 persone in cassaintegrazione, 100.000 precari. Non era mai accaduto prima d'oggi». Una situazione decisamente pesante, che Vendola e Melilla vogliono sia affrontata con urgenza dal prossimo governo, sperando sia a guida centrosinistra e guardi con un occhio non distratto alle esigenze dell’Abruzzo.

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