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Data: 07/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Grillo: «Noi in piazza i partiti nei salotti perché hanno paura»

Una lettera agli italiani con i 20 punti per uscire dalla crisi Reddito di cittadinanza, via Equitalia e Imu. Ritorno in tv

ROMA Niente Imu sulla prima casa, abolizione dei contributi pubblici a partiti e di Equitalia, referendum sulla permanenza nell’euro. Sono in tutto venti i punti che Beppe Grillo propone agli elettori per «uscire dal buio» e dal «marcio» in cui i partiti hanno trascinato l’Italia. Il portavoce del Movimento 5 Stelle scrive una lettera agli italiani con la ricetta per uscire dalla crisi e ironizza su tutti gli altri leader politici che alle piazze hanno preferito i più comodi salotti televisivi per la campagna elettorale. Ma intanto pensa a pianificare il rush finale davanti alle telecamere per un’unica uscita tv che già si preannuncia con un record di ascolto. «Se cento di noi verranno eletti apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno, verranno fuori tutti gli inciuci: hanno paura di noi perchè se entriamo non ruba più nessuno, siamo un disinfettante naturale», avverte dal primo del doppio comizio quotidiano previsto dallo tsunami tour fino al 22 febbrario quando chiuderà la sua campagna da piazza San Giovanni a Roma. «Non c’è nessuno che va nelle piazze, hanno un terrore fottuto, vanno nei bar, nei ristoranti» dice da Padova mentre on line diffonde un collage fotografico con le foto degli altri candidati ripresi mentre vengono incipriati prima di entrare in un talk show, contrapposti alle foto dei suoi comizi affollatissimi. «Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la partecipazione alla cosa pubblica, se il tuo voto è una semplice delega non votarci: questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa», scrive nei 20 punti. «L’Italia deve diventare una comunità» per questo va istituito subito il reddito di cittadinanza. Nell’agenda Grillo ci sono misure immediate per il rilancio delle piccola e media impresa, legge anticorruzione, informatizzazione semplificazione dello Stato, l’istituzione di un «politometro» per verificare gli arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni, abolizione del quorum per il referendum e referendum sulla permanenza nell’euro. E ancora obbligo di discussione con voto palese in Parlamento di ogni legge di iniziativa popolare e un dimagrimento della Rai a una sola rete senza pubblicità e indipendente dal controllo dei partiti. «E’ ora di dire basta, deve finire o il Paese finirà, non abbiamo tempo dobbiamo mandarli tutti a casa», avverte Grillo. «I partiti sono i primi responsabili di questa situazione, hanno occupato lo Stato, spolpato da dentro e ora queste persone si presentano come i salvatori della patria, è ora di dire basta a questa commedia».Dal palco Grillo punge Pd, Bankitalia e Ingroia. Sul caso Mps «bisogna mettere sotto processo tutti i dirigenti del Pd dal ’95 ad oggi tutti gli organismi che dovevano controllare e non l’hanno fatto». «I magistrati invece non dovrebbero candidarsi». Ma è sul ritorno in tv di Grillo che c’è attesa. Finora il comico che secondo Paolo Rossi ha rubato il mestiere a Berlusconi ha rifiutato tutti gli inviti, vietando anche ai militanti l’accesso alla tv. Ora però ha cambiato idea. Scartate Rai e Mediaset Grillo sta esaminando con il solo Casaleggio dove apparire. A SkyTv ha riconosciuto maggiore correttezza rispetto ad altre emittenti ma potrebbe optare per La7, accessibile al grande pubblico. Con Michele Santoro i rapporti sono tesi, dopo il litigio seguito alla performance di Berlusconi. Grillo non vuole regalare a «Servizio pubblico» un altro record di audience. Ma non è detta l’ultima parola perchè il leader grillino pensa che il pubblico di Santoro sia attento ai suoi temi. Altrimenti potrebbe accettare l’invito di Enrico Mentana.

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