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Data: 08/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Berlusconi: siamo in corsia di sorpasso. Sondaggi concordi, s’accorcia la distanza dal centrosinistra. Bersani: «Ma gli italiani sapranno scegliere, nessun inciucio»

ROMA Silvio Berlusconi dà gli ultimi numeri per caricare i suoi. «Siamo a 1,7 dalla sinistra, una rimonta straordinaria ora dobbiamo mettere la freccia di sorpasso», assicura il Cavaliere, che a Roma parla per quasi due ore filate, sfinendo la platea dell’Auditorium che alla chetichella lo abbandona. Il dati che ieri gli ha fornito la Ghisleri di Euromedia lo fanno sognare: la sua formazione sarebbe al 32,7% mentre Bersani sarebbe al 34,4%. Ma tutti gli altri sondaggi, gli ultimi prima dell’entrata in vigore del black out previsto dalla legge, parlano d’altro. Dando ragione fin qui a Pier Luigi Bersani per il quale la rimonta Berlusconi «l’ha vista con il binocolo». Per Bersani gli italiani «prenderanno una chiara direzione di marcia». Ma anche senza una maggioranza chiara, spiega il leader Pd, «un Paese serio non torna al voto ogni giorno», convinto che tanto Monti quanto Vendola si adegueranno ad un’intesa. E il distacco tra centrosinistra e centrodestra oscilla dal 5% di Demopolis al 4 di Tecnè per Sky Tg24 e di Piepoli. Alla Camera, grazie al premio di maggioranza del Porcellum, la colazione Bersani, Vedola, Tabacci avrà probabilmente una solida maggioranza. Ma la partita vera della governabilità e della composizione del futuro governo si giocherà al Senato e in quattro regioni chiave dove il distacco tra centrosinistra e centrodestra è inferiore al 3% e in due dove il divario è al 4%. Principale argine alla riscossa del Cavaliere è il Movimento 5 stelle che secondo il barometro Demopolis supererebbe il 18% con un consenso in crescita di tre punti nelle ultime due settimane. Grillo e Monti sarebbero gli unici due leader in grado di attingere in modo trasversale elettori dai bacini dei due schieramenti e «saranno determinanti per il risultato della competizione elettorale», spiega Pietro Vento, il direttore . Gli elettori indecisi restano 7 milioni e circa 11 milioni e mezzo (24% degli aventi diritto) potrebbero non andare a votare il 24 e 25 febbraio. «L’esito delle prossime elezioni si giocherà anche sul numero dei seggi attribuiti al Senato in Lombardia e in Sicilia: potrebbero essere poche migliaia di voti a determinare il risultato di palazzo Madama», avverte Vento. Per Demopolis il centrosinistra è al 33,6%, il centrodestra al 28,5. In lieve flessione la coalizione Monti, oggi al 13,6%, dopo Grillo al 18,1. Rivoluzione Civile di Ingroia è al 4,1%, Fare-Fermare di Giannino al 1,4%. Alla Camera i seggi del centrosinistra sarebbero 340, 128 quelli del centrodestra, 80 i deputati di Grillo, 64 i montian- casiniani, 18 gli arancioni di Ingroia. Al Senato il centrosinistra deve vincere in Lombardia e Sicilia per avere 160 seggi, in caso contrario i seggi sarebbero 145, 13 meno della soglia di maggioranza fissata a 158. Per il sondaggio Tecnè per Sky Tg24 al Senato la maggioranza assoluta per il centrosinistra è in bilico e, anche se vincesse in Lombardia, Bersani sarebbe costretto ad allearsi con Monti per governare. Il centrosinistra è al 33,1%, il centrodestra al 29, la Lista Monti al 13,3, M5S al 16,5, Rivoluzione Civile al 4,9. Alla Camera la coalizione guidata da Bersani dovrebbe avere 340 seggi, il centrodestra 127, Grillo 71, Monti il 58, Ingroia 21. Al Senato invece il centrosinistra anche vincendo in Lombardia potrebbe non avere la maggioranza, fermandosi a 156 seggi e addirittura a 141 senza la Lombardia. Secondo il sondaggio ci sarebbe una perfetta parità tra le coalizioni in Lombardia mentre il centrosinistra dovrebbe vincere in altre 4 regioni in bilico: Campania, Piemonte, Puglia e Molise. Il Friuli andrebbe invece al centrodestra. Per l’Istituto Piepoli calano centrosinistra e Monti ma resta stabile il centrodestra.

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