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Pescara, 19/12/2025
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Data: 09/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Sanremo da spostare» Fazio: «Ci dica dove». Polemica sul Cavaliere. Nell’intervista a Messaggero tv l’attacco dell’ex premier alla Rai: complica la possibilità di comunicare. Il conduttore: aspettiamo proposte

ROMA Inevitabile. Era davvero una pia illusione che Sanremo potesse restare un'isola canora incontaminata, separata dal cancan elettorale. Ed eccola qui la bufera, scoppiata ieri per mano (e per bocca) del Cavalier Berlusconi che, a una settimana e poco più dal voto, vede improvvisamente silenziare il suo arrembante girotondo televisivo per l'arrivo dell'ingombrante Festivalone, capace di spostare pubblico e attenzione. Andare in tv per la prossima settimana sarà davvero difficile, per lui e per gli altri uomini politici: i talk sono in vacanza e, quelli che ci saranno, dovranno fare i conti con il moloch canoro di Raiuno. «Sanremo andava assolutamente spostato, ci stiamo giocando il nostro futuro con le prossime elezioni», ha sentenziato ieri Berlusconi, intervistato dalla web-tv del Messaggero. E ha rincarato, prendendo di mira i vertici di viale Mazzini: «E' incomprensibile la decisione della Rai, si aggiunge alla par condicio e complica la possibilità di comunicare».
BALLETTI DI DATE

E dire che dello spostamento del Festival si era discusso a lungo per un buon mesetto, mentre le date ballavano assieme a quelle delle elezioni. Quando si è deciso di andare al voto a fine febbraio, la Rai ha stabilito di confermare la settimana originale anche se ravvicinata al voto. Il rischio, andando a marzo, sarebbe stato quello di dover smontare tutta la baracca, contratti compresi, per poi rimontarla con l'ovvio aggravio di costi. Quindi Sanremo comincerà a occupare il video da martedì, ma dovrà fare i conti inevitabilmente con il fervore politico che circonderà la sua sfilata di ugole. Fazio, che aveva scelto la linea dell'understatement, ha risposto ironicamente con un tweet all'uscita di Berlusconi: «Ha detto che Sanremo andava spostato: ma dove? Aspettiamo proposte!». Certo è che l'aria, man a mano che il Festival si avvicina, si va facendo più torrida.
Ieri aveva già preso la parola Daniela Santanché per protestare per la presenza come ospite all'Ariston di Carla Bruni in Sarkozy, l'ex premiére dame tornata alla musica e con un disco nuovo da lanciare, accusata di aver dato una mano al terrorista Battisti. E, alla reprimenda si è aggiunto anche un consigliere Rai, Antonio Verro (candidato al Senato per il pdl), più o meno sulla stessa linea che ha definito «marchetta commerciale» l'ospitata.
COMICI NEL MIRINO

Il barometro segnala, dunque, perturbato sui cieli sanremesi, considerando che la ormai sicura presenza di Maurizio Crozza, oltre a quella di Luciana Littizzetto, non è certo ben vista dal centrodestra, sapendo che il comico dal martedì a Ballarò a venerdì su La 7 non fa che sbertucciare gli uomi politici. Difficile che a Sanremo rinunci al suo repertorio fatto di Formigoni, Bersani, Ingroia e via dicendo. Ma il maltempo in arrivo per il macchinone festivaliero non puo' che essere il benvenuto, nonostante tutte le migliori intenzioni. L'esperienza insegna che al Festival più c'è aria di burrasca meglio vanno le cose dal punto di vista dell'attenzione e di quello per cui tutti lavorano: l'ascolto televisivo.

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