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Data: 09/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Bersani: «Noi, o l’ Italia contro un muro». Il leader del Pd chiede un voto «per cambiare il sistema politico». «Subito la legge sul conflitto di interesse»

ROMA «Se si vuole battere la destra l’unico voto utile è a noi. Dobbiamo imporre un cambio del sistema politico dopo vent’anni, se prevale l’altra logica l’Italia va contro un muro». Pier Luigi Bersani dice di non essere per niente spaventato dalla rimonta di Berlusconi e dalle sue proposte “boomerang” ma l’ipotesi del sorpasso non può essere esclusa a priori e il segretario del Pd chiama a raccolta gli indecisi, invita tutti a non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. «Sento divagazioni, gente che dice che tanto ha già vinto il Pd. Diamo un segnale di centro, di sinistra. Guardate che si scherza con il fuoco. Tutti i voti hanno uguale dignità, sono tutti utili, ma se si vuole battere la destra c’è solo il voto a noi» avverte Bersani, che promette di colpire con il «badile» sul falso in bilancio e in mattinata invia un messaggio all’incontro organizzato da “Articolo 21” con il quale si impegna a fare una seria legge sul conflitto di interessi che renda impossibili nuovi “casi Berlusconi” in Italia. «Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all’approvazione ed è mia intenzione far entrare l’Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico». Una promessa che è pienamente condivisa anche da Bruno Tabacci («Questa volta non succederà come nel 1996..») e che raccoglie il sì convinto di Antonio Di Pietro: «E’ una battaglia che l’Idv ha portato avanti in questi anni e rappresenta la priorità anche per Rivoluzione Civile». Bersani dice di non essere preoccupato dai sondaggi che danno in rimonta il Cavaliere, definisce «marginale» la risalita del Pdl e assicura che la «tendenza è diversa» ma nel partito sale la tensione e Massimo D’Alema spiega perché: «Avevamo iniziato la campagna elettorale con il piede sbagliato, con l’idea che avevamo già vinto. Ma le campagne elettorali vanno combattute e il voto va conquistato». Ragion per cui, nel Pd scatta la fase della “grande mobilitazione” che oggi e domani prenderà il via con migliaia di iniziative in tutta Italia che coinvolgeranno militanti, elettori e volontari. Come verrà contrastata l’offensiva del Cavaliere? Per Bersani è sufficiente che Berlusconi continui con le sue sparate propagandistiche: «Spero che ne faccia ancora, perché mi pare che alla fine funzionano come dei boomerang. Ci vuole più rispetto per gli italiani, che sono persone intelligenti alle quali non puoi raccontare che gli asinini volano...». Ad aiutare il segretario nella difficile opera di neutralizzazione delle promesse berlusconiane c’è Matteo Renzi, che ha il compito di convincere gli indecisi e di strappare consensi ai delusi del Pdl. Il sindaco di Firenze ieri è andato in missione a Napoli, dove è stato contestato da un gruppo di manifestanti che ha tentato di srotolare uno striscione con slogan a favore dell’astensionismo. Superati i primi attimi di tensione, Renzi ha escluso la possibilità di un ritorno alle urne nel caso che dalle urne si delinei un quadro politico che non garantisce la governabilità. «No, assolutamente, non vedo questo rischio» assicura il sindaco rottamatore, per il quale la riduzione delle tasse non può essere solo un tema da campagna elettorale: «La restituzione dell’Imu è una cosa buona ma, di per se non basta. Nella mia città ho abbassato anche l’Irpef. Quello che serve davvero è procedere con interventi di detassazione per ridare speranza e fiducia agli italiani». Nell’attesa di lanciare nuove “proposte choc”, Berlusconi ammette che quella di Nicole Minetti è stata una «scelta non felice» ma sottolinea anche che in Italia «è difficilissimo per una bella donna fare politica, perché gli italiani preferiscono Rosy Bindi». E se Bersani chiede a Monti di far sapere da che parte sta in Europa e vede un «inciucio» nel Ppe con Berlusconi, il Cavaliere afferma che «Monti e Bersani si sono uniti in matrimonio con la benedizione della signora Angela Merkel» e in una intervista al Mattino di Padova aggiunge: «Il matrimonio è stato celebrato a Berlinio per compiacere la Merkel».

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