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Data: 10/02/2013
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Altri centristi si schierano con Ambrosoli. «Appello al voto disgiunto in Lombardia» Ma lo spin doctor del professore: «Monti è contrario a queste alchimie»

MILANO - Dopo l’endorsement della capolista montiana alla Camera in Lombardia Ilaria Borletti Buitoni il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia Umberto Ambrosoli incassa il sostegno di altri candidati centristi, che lanciano un appello al voto disgiunto in Lombardia. Tra i montiani sostenitori del Centro popolare lombardo in coalizione con Ambrosoli Lorenzo Dellai, capolista della lista Monti alla Camera in Trentino, e i candidati alle elezioni politiche Alessandro Sancino, Gregorio Gitti, Milena Santerini ed Emanuela Baio. «Votare Ambrosoli alle elezioni regionali in Lombardia e Monti a Senato e Camera è un atto di coraggio - ha sottolineato Dellai durante la presentazione delle liste del Cpl a Milano -, che va nell’ interesse di tutta la Lombardia. Si tratta di una scelta coerente con le nostre idee - ha proseguito -, perchè è il momento di voltare pagina».

IL NO DI MONTI - Mario Monti è contrario al voto disgiunto in Lombardia. Lo ha detto Mario Sechi, candidato e spin doctor della campagna elettorale del professore, che spiega: «Le alchimie elettorali non sono il nostro mestiere» e domenica a Milano il presidente Monti ribadirà il suo «no al voto disgiunto». I «MONTIANI» - All’appoggio dei centristi Ambrosoli ha risposto con un messaggio video proiettato durante la presentazione delle liste. «È il momento di rigenerare la classe politica - ha spiegato -, e il ruolo del Centro popolare lombardo è importante per un elettorato moderato che chiede punti di riferimento». Fanno parte del gruppo politico consiglieri regionali fuoriusciti dall’Udc come Enrico Marcora e Valerio Bettoni, l’ex Idv Franco Spada, il repubblicano Giorgio La Malfa e il candidato dell’Udc alla presidenza della Regione Lombardia alla scorsa tornata elettorale Savino Pezzotta. «Monti ha sbagliato ad appoggiare Albertini - ha concluso Pezzotta -, perchè Albertini è un candidato a perdere e il voto disgiunto è una necessità per la Lombardia e per l’Italia». LA RISPOSTA DI ALBERTINI - «I cosiddetti montiani scesi in campo oggi sono ben noti alle cronache politiche. Tanto che hanno dovuto chiedere il supporto di Lorenzo Dellai, politico di Trento che non mi risulta voti nella nostra Regione. Mi riferisco per esempio a Savino Pezzotta, che stamane ha usato parole di critica al Presidente Monti degne di Fassina e Vendola. Parlo del Prefetto Achille Serra, fino a poco tempo fa commissario anticorruzione per il Sindaco barricadero di Napoli Luigi De Magistris. A questi signori si aggiungono personaggi come Emanuela Baio e altri, la cui primogenitura è il Pd. Una sorta di richiamo alle origini» prosegue Albertini. «Bene, i nodi vengono al pettine. Se con questo pensano di dare una spinta in avanti ad Ambrosoli temo che l’unica loro spinta al candidato sarà verso il burrone».] Altri centristi si schierano con Ambrosoli
«Appello al voto disgiunto in Lombardia»
Ma lo spin doctor del professore: «Monti è contrario a queste alchimie»

(Fotogramma)(Fotogramma)
MILANO - Dopo l'endorsement della capolista montiana alla Camera in Lombardia Ilaria Borletti Buitoni il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia Umberto Ambrosoli incassa il sostegno di altri candidati centristi, che lanciano un appello al voto disgiunto in Lombardia. Tra i montiani sostenitori del Centro popolare lombardo in coalizione con Ambrosoli Lorenzo Dellai, capolista della lista Monti alla Camera in Trentino, e i candidati alle elezioni politiche Alessandro Sancino, Gregorio Gitti, Milena Santerini ed Emanuela Baio. «Votare Ambrosoli alle elezioni regionali in Lombardia e Monti a Senato e Camera è un atto di coraggio - ha sottolineato Dellai durante la presentazione delle liste del Cpl a Milano -, che va nell' interesse di tutta la Lombardia. Si tratta di una scelta coerente con le nostre idee - ha proseguito -, perchè è il momento di voltare pagina».

IL NO DI MONTI - Mario Monti è contrario al voto disgiunto in Lombardia. Lo ha detto Mario Sechi, candidato e spin doctor della campagna elettorale del professore, che spiega: «Le alchimie elettorali non sono il nostro mestiere» e domenica a Milano il presidente Monti ribadirà il suo «no al voto disgiunto».

I «MONTIANI» - All'appoggio dei centristi Ambrosoli ha risposto con un messaggio video proiettato durante la presentazione delle liste. «È il momento di rigenerare la classe politica - ha spiegato -, e il ruolo del Centro popolare lombardo è importante per un elettorato moderato che chiede punti di riferimento». Fanno parte del gruppo politico consiglieri regionali fuoriusciti dall'Udc come Enrico Marcora e Valerio Bettoni, l'ex Idv Franco Spada, il repubblicano Giorgio La Malfa e il candidato dell'Udc alla presidenza della Regione Lombardia alla scorsa tornata elettorale Savino Pezzotta. «Monti ha sbagliato ad appoggiare Albertini - ha concluso Pezzotta -, perchè Albertini è un candidato a perdere e il voto disgiunto è una necessità per la Lombardia e per l'Italia».

LA RISPOSTA DI ALBERTINI - «I cosiddetti montiani scesi in campo oggi sono ben noti alle cronache politiche. Tanto che hanno dovuto chiedere il supporto di Lorenzo Dellai, politico di Trento che non mi risulta voti nella nostra Regione. Mi riferisco per esempio a Savino Pezzotta, che stamane ha usato parole di critica al Presidente Monti degne di Fassina e Vendola. Parlo del Prefetto Achille Serra, fino a poco tempo fa commissario anticorruzione per il Sindaco barricadero di Napoli Luigi De Magistris. A questi signori si aggiungono personaggi come Emanuela Baio e altri, la cui primogenitura è il Pd. Una sorta di richiamo alle origini» prosegue Albertini. «Bene, i nodi vengono al pettine. Se con questo pensano di dare una spinta in avanti ad Ambrosoli temo che l'unica loro spinta al candidato sarà verso il burrone».

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