Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.346



Data: 10/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Precari, Cgil: flop della riforma Fornero: non rinnovato il 27% dei contratti, solo il 5% è stato stabilizzato

ROMA - Solo il 5% dei precari è stato stabilizzato dopo la Riforma Fornero, il 27% ha visto il proprio contratto non rinnovato, il 22% è scivolato verso un contratto precario peggiore, solo il 4% è passato a un contratto precario con maggiori tutele. E' quanto emerge da un sondaggio online dei giovani della Cgil a cui hanno partecipato 500 persone, in base al quale - si legge in una nota - poco meno della metà dei partecipanti non ha visto ancora alcun cambiamento.

«Sulla base di questi dati - si legge nella nota della Cgil - si può sintetizzare che con la Riforma Fornero la situazione dei precari è peggiorata o, nel migliore dei casi, è rimasta invariata». Oltre a un sondaggio rivolto ai precari con tutti i tipi di contratti, sono stati effettuati sondaggi specifici per singola tipologia che mostrano ulteriori tendenze: per coloro che hanno un contratto a tempo determinato - afferma la Cgil - il non rinnovo alla scadenza sale al 38%, per i lavoratori a progetto si attesta al 23%, per gli incarichi a partita iva al 22%. Solo il 3% dei lavoratori a progetto è transitato verso il contratto di apprendistato, il cui utilizzo si rivela ancora in calo. «Questi dati confermano purtroppo quanto avevamo già da tempo segnalato - afferma Ilaria Lani, responsabile politiche giovanili della Cgil Nazionale -. In una fase di recessione la riforma del mercato del lavoro non può avere di per sé effetti positivi sulla qualità dei rapporti di lavoro, in particolare se non accompagnata da incentivi alla stabilizzazione o da politiche di sostegno allo sviluppo. Inoltre la riforma Fornero, lasciando intatto il supermarket delle tante tipologie contrattuali, ha favorito l'utilizzo di contratti meno tutelanti. Di più, i tanti lavoratori a progetto che hanno visto il loro contratto non rinnovato (ne abbiamo calcolati 1.500.000 negli ultimi 3 anni) non possono accedere all'Aspi e alla miniAspi, risultando cos penalizzati anche sul fronte degli ammortizzatori sociali, ben lontani dall'essere universali».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it