Aquile sul piede di guerra a Fiumicino. Sarà un San Valentino movimentato quello che si prevede nello scalo romano dove per il 14 è stato convocato un sit in dei piloti Alitalia in cassa integrazione. L’appuntamento è per le 10,00 di giovedì al terminal delle partenze. Ed è altissimo il rischio che il raduno, sottoscritto da tutte le sigle sindacali, si trasformi in un rallentamento delle operazioni d’imbarco degli equipaggi e quindi dei ritardi nel programma operativo della compagnia. «Riteniamo non più procrastinabile una inequivocabile denuncia sul disastro perpetrato in quattro anni di gestione privata della ex compagnia di bandiera - spiega il documento di convocazione - Una presa di coscienza che non deve lasciare alibi a quanti si sono resi responsabili di una politica fallimentare ed eticamente scorretta che ha dato il colpo di grazia al trasporto aereo italiano». Sono più di mezzo migliaio i piloti lasciati in strada dall’operazione Alitalia-Cai. Di questi 25 sono certificati nella conduzione dell’Atr72, il velivolo usato dalla romena subappaltatrice Carpatair protagonista del fuoripista di Fiumicino e di una serie di inconvenienti tecnici. «Noi piloti Alitalia in mobilità avevamo contattato Carpatair più volte per verificare se avessero necessità di personale, ma Carpatair ha preferito evitare l'assunzione in Italia per fare contratti off-shore con personale straniero più malleabile» denuncia uno dei comandanti che giovedì sarà al «Leonardo da Vinci» per far sentire la propria voce.