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Data: 11/02/2013
Testata giornalistica: La Stampa
Trasporto locale salvo in Liguria: arrivati i soldi da Roma

Il palazzo della Regione «La partita è chiusa. Siamo riusciti a recuperare tutto quello che avevamo già anticipato». Enrico Vesco, assessore ai Trasporti della Regione Liguria, è soddisfatto dell'accordo raggiunto dopo due tese giornate di confronto per quanto riguarda la ripartizione del Fondo nazionale per il trasporto locale. Mercoledì e ieri mattina si sono confrontate le Regioni, ieri pomeriggio si è tenuta invece la Conferenza Stato-Regioni. «Ora dobbiamo fare tutti i calcoli per stabilire l'ammontare complessivo, ma possiamo dire che la catastrofe è stata evitata». Se lo stanziamento per i trasporti non fosse stato ripianato, infatti, per far quadrare i conti regionali si sarebbero dovute ulteriormente ridurre le risorse destinate ad altri comparti, dal sociale alla scuola. L'intesa tecnica, cui dovrà seguire l'atto formale del governo Monti, riguarda un totale di quasi 5 miliardi per il 2013. In particolare, l'accordo raggiunto prevede che verrà erogato il 60% dell'importo, pari a 1,6 miliardi, destinati ai contratti di servizio con Trenitalia. Entro i prossimi 4 mesi dovranno essere varati i nuovi criteri di efficientamento e si potranno distribuire le restanti risorse. L'accordo precede che entro un mese le Regioni dovranno trasferire le somme dovute ai Comuni, i quali, a loro volta, li erogheranno alle aziende del trasporto pubblico locale. «Noi, come Regione Liguria - dice ancora Vesco - abbiamo fatto una scelta responsabile, dal momento che abbiamo messo risorse importanti nel bilancio regionale per finanziare il trasporto pubblico locale. Ora le abbiamo recuperate». La Regione ha destinato al Tpl 235 milioni di euro, quasi 5 in meno rispetto al 2012. Di questi, 119,5 milioni vanno al tpl su strada e 75,5 a quello su ferro. Inoltre sono stati erogati 100 mila euro al trasporto pubblico dei taxi e 350 mila per la navebus Genova-Pegli. La discussione più accesa, ieri, ha riguardato proprio la questione del riparto di 1,6 miliardi con i quali vengono gestiti i contratti di servizio regionali con Trenitalia. Alcune Regioni chiedevano il superamento dei vecchi criteri di riparto, altre volevano rimanere ai criteri storici. In realtà «è quasi un ritorno ai criteri storici, perché quello della premialità incide in una percentuale ridotta, meno del 3% rispetto al totale dei 4 miliardi e 900 milioni» conclude Vesco.

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