LANCIANO I conti correnti della Sangritana sono stati pignorati per circa 80mila euro, in seguito a una sentenza del tribunale civile. Lo scorso ottobre, dopo anni di contenzioso, l’azienda di trasporto regionale era stata condannata a inquadrare un’impiegata amministrativa nel profilo aziendale e a pagare tutti gli arretrati sugli stipendi maturati dal 2006 dalla dipendente, una somma che ammontava a 46mila euro. La lavoratrice era stata relegata a ruoli meramente esecutivi, ma sosteneva di avere svolto mansioni superiori, gestionali e professionali, delle quali chiedeva il riconoscimento, ottenuto alla fine con il pronunciamento del giudice del lavoro del tribunale di Lanciano, Paola De Nisco. La sentenza è stata notificata a novembre alla Sangritana. «Malgrado la notifica l’azienda ha continuato ad applicare, negli stipendi successivi, il vecchio parametro contrattuale», spiega il legale della donna, l’avvocato Sandro Mammarella, che ha quindi proceduto a pignorare i conti correnti dell’azienda per circa 80mila euro. Nel frattempo la Sangritana è andata alla Corte di appello per chiedere la sospensiva della sentenza di primo grado. Nell’udienza camerale, la Corte ha però respinto la richiesta, in quanto non motivata e infondata. «Bisogna liquidare le somme alla lavoratrice», sottolinea Mammarella, «somme che la dirigenza dell’azienda ha fatto quasi raddoppiare. Chi pagherà tutto questo?».