ROMA Inizia la giornata con una buona dose di autoironia confessando che la sua più grande «cazz...a» è stato «entrare in politica a difendere il mio Paese». Dove per implicita ammissione s’intende che nella sua vita ce ne sono state altre anche se non della stessa portata. E continua, sempre in tono semiserio, elencando la seconda, e cioè «controfirmare la nomina di Monti a senatore a vita». E qui scherza meno, anzi non scherza affatto.
È un Berlusconi inarrestabile. Che passa da RadioDue a Unomattina senza cambiare una virgola della sua strategia. Viaggia sopra le righe, eccessivo, purché si parli di lui. I conduttori di Un giorno da pecora gli fanno notare che sta dicendo una parolaccia e lui risponde che ormai è «un termine corrente». Che «se facciamo il conto di quante ne ha dette Monti non la finiamo più». Ce l’ha con i vertici di Viale Mazzini perché il festival di Sanremo rischia di oscurare per poco meno di una settimana le sue esternazioni. E allora protesta. Dice che «non ci voleva niente a spostarlo di due settimane». Avverte che «se diventerà come il festival dell’Unità il 50% degli italiani non pagherà il canone». Aggiunge che se Fazio lo invitasse lui ci andrebbe «assolutamente». In quanto alla par condicio «è una legge disgraziata». Ma forse anche in questo caso avrebbe voluto usare l’altra parola, quella appena sdoganata.
LETTERA IN ARRIVO
C’è posta per voi. O meglio per noi. Il Cavaliere ha confermato infatti che tutti gli italiani riceveranno nelle prossime ore una lettera. Un avviso nel quale si spiega che se lui vincerà le elezioni lo Stato restituirà l’Imu. E si corregge, chiarisce che il periodo ipotetico in questo caso non ha senso «perché sono sicuro: vincerò». In realtà, ha perso un po’ di smalto. La forma non è più quella smagliante dei primi giorni. In campagna elettorale è ingrassato, «ho preso 5 chili ma siccome ne avevo persi 10 me ne mancano ancora 5». Ma combatte, si batte come un leone.
D’ALEMA AMMIRATO
Per dirne una: tra i suoi fans si è appena iscritto D’Alema: «Lo devo dire - ha ammesso ieri l’ex lìder Maximo rispondendo, a Catanzaro, ad una domanda specifica - sono un suo ammiratore, mentre mi preoccupa molto chi gli va dietro». «A questo punto non ce l’ho più con lui - ha continuato D’Alema - perché non si può dire nulla se non ammirare quest’uomo che si aggira per l’Italia e che ogni giorno spara, per usare il suo linguaggio pirotecnico. Mi aspetto che da qui alla fine della campagna elettorale abolisca le multe, sciolga i vigili urbani...».
CONTRORDINE
Lo spread Btp-Bund? «Non ce ne può importare di meno: gli italiani non devono preoccuparsi dello spread perché è la differenza tra quello che deve pagare la Banca d’Italia sui titoli di prima emissione e quello che paga la banca tedesca sui suoi». Il condono? Con la vittoria della sua coalizione si farà «una profonda riforma fiscale che porti le tasse dalle persone alle cose». Ma «il condono tombale non è nei nostri programmi». Quanto alla sanatoria per abusi edilizi corregge il tiro, «non ho parlato in maniera impegnativa». Il suo sogno resta «la riduzione delle due aliquote Irpef al 23% e al 33%».
GELOSO
Pubblico e privato. Come le femministe di un tempo anche il Cavaliere non fa più distinzioni. Dopo aver toccato i temi caldi dell’economia, eccolo chiarire che con la nuova fidanzata Francesca Pascale va tutto benissimo, «siamo due cuori e una capanna». Come mai allora da un po’ di tempo è sparita? «Non la faccio uscire perché sono geloso...».