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Data: 12/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Prestito da 150 milioni: ok dei soci di Alitalia

Colaninno, Mancuso e Catania mettono a punto il finanziamento

ROMA Alitalia è salva ed è pronta a voltar pagina. I soci della compagnia, come anticipato dal Messaggero, hanno trovato l’accordo di massima sul prestito da 150 milioni per consentire alla società di volare ancora. In arrivo nuove risorse per il rilancio e, ovviamente, per colmare il buco da 7 milioni che senza interventi immediati si sarebbe aperto in bilancio dal mese di marzo. Per la verità le modalità tecniche sono ancora da definire nei dettagli, ma dall’incontro di ieri è emersa una volontà ben precisa: quella di dare nuova linfa alla compagnia, puntando su una ritrovata unità e compatezza della compagine azionaria. Nessun passo indietro quindi, semmai l’impegno, ribadito da tutti i soci, a proseguire il cammino in una fase congiunturale e di mercato non certo facile. E di farlo senza indugi o tentennamenti.
LA SFIDA PER IL RILANCIO

«L’obiettivo - ha detto un socio che ha partecipato alla riunione all’hotel Westin - è uscire subito dalle sabbie mobili, mettendo i quattrini e disegnando un futuro sicuro per Alitalia, una sfida che si può e si deve vincere». Del resto è interesse di tutti dare forza alla società sia per tutelare l’investimento iniziale, sia per migliorare, se possibile, la gestione operativa. Avere i conti in ordine vuole dire poi trattare in posizione di forza con Air France o con altri partner interessati ad un matrimonio con la nostra compagnia di bandiera.
DOCUMENTO FINALE

Spetterà proprio al presidente di Alitalia Roberto Colaninno, che sarà affiancato da Salvatore Mancuso e da Elio Catania, stilare il documento finale sul term sheet del prestito da presentare al cda di giovedì. L’ipotesi più accreditata è quella di un finanziamento soci da 150 milioni, da sottoscrivere pro quota, con una opzione di convertibilità a scadenza. Ad una certa data cioè si potrà decidere se riprendere i soli o trasformare il prestito in quote capitale. Sul punto la discussione è ancora aperta. E’ escluso comunque che Acqua Marcia possa essere della partita a causa dei guai giudiziari, mentre Fonsai potrebbe aggregarsi. Entrambi i soci ieri non erano presenti al vertice. Scontati invece il sì degli altri azionisti, dai Benetton a Intesa, da Riva agli Angelucci. Al termine del vertice Colaninno ha espresso soddisfazione per la quasi unanimità della scelta, ovviamente da formalizzare il 14 febbraio nel consiglio di amministrazione.
IL NODO DELEGHE

Nel summit, decisivo per le sorti della compagnia ma comunque informale, si sarebbe anche parlato di una eventuale successione al vertice. L’ad Andrea Ragnetti è ancora in bilico, così come resta in piedi la carta Catania come eventuale traghettatore. Air France avrebbe già dato il via libera sia all’ex manager delle Fs ed ora consigliere di gestione di Intesa Sanpaolo, sia all'operazione di rifinanziamento soci. Al di là delle mosse tattiche, quello che conta è che adesso Alitalia ha di fronte un orizzonte più sereno anche per affrontare una concorrenza in crescita. Oltre al treno, dal prossimo 25 marzo partirà infatti il primo volo EasyJet tra Linate e Fiumicino, con la compagnia low cost che offrirà cinque collegamenti al giorno. La compagnia conta di trasportare 350-400mila passeggeri nel primo anno di attività della sua nuova rotta.

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