Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.343



Data: 13/02/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Due temi per il Consiglio. E un fantasma. L’argomento più scottante resta quello dell’assoluzione dell’ex sindaco

Ex Cofa e corso Vittorio sono i temi caldi, anzi caldissimi, del prossimo Consiglio comunale in programma venerdì. Sull'accordo di programma per l'ex mercato ortofrutticolo la maggioranza è compatta: l'Udc aveva espresso qualche dubbio sul metodo utilizzato per riqualificare la zona, ma è favorevole all'accordo di programma e voterà a favore. Sulla pedonalizzazione della strada più grande della città, invece, la compattezza non è più granitica, tant'è che l'Udc ha già annunciato il voto contrario. Spettatore interessato alla battaglia dialettica che si scatenerà in aula sull'ex Cofa è Daniele Becci, presidente della Camera di Commercio, che ha lavorato per anni all'acquisizione dell'ex Cofa e che, subito dopo la firma dell'accordo di programma con Comune, Regione e Provincia, vede tutto rimesso in discussione. A voler riaprire la partita sono da una parte il Pd e dall'altra Rifondazione comunista, entrambi invitano a «fermare tutto» altrimenti minacciano di «presentare ricorsi e dare la parola alla Magistratura». Non è un mistero che le accuse mosse all'Amministrazione sono due: prima il permesso a costruire alla società Pescaraporto (sul quale il 23 maggio si pronuncerà il Tar) e poi lo stralcio dei comparti dei singoli proprietari dei terreni, operazione che secondo i partiti di opposizione equivarrebbe a una totale deregulation sul cosa costruire nelle rispettive aree. Se ognuno decide di realizzare quello che più ritiene opportuno senza tener conto degli edifici che sorgeranno nel terreno vicino, aggiungono i consiglieri di Pd e Prc, il rischio è che il litorale di somiglierà a un patchwork e non rispetterà la sky-line turistica di un contesto che inizia dal Ponte del mare e arriva al Marina di Pescara. In particolare per Maurizio Acerbo «è inaccettabile che sia stato fatto lo stralcio delle aree senza discutere le osservazioni». Comunque, per dare il via libera definitivo all'accordo di programma serve la ratifica del Consiglio e qui il centrodestra deve trovare i voti per mettere al sicuro l'operazione. Ancora più a rischio i voti sul progetto di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele: in questo il caso il "no" dei centristi è già sicuro, allora Pdl e Pescara Futura dovranno trovare la chimica giusta per arrivare all'approvazione. Il sindaco Mascia tira dritto sul progetto e con lui il vice sindaco Fiorilli, che dopo averlo spiegato in commissione Grandi infrastrutture, si ripete oggi in commissione Ambiente. Riunione ancora più importante perché, come ha sottolineato lo stesso Fiorilli, «quella di corso Vittorio Emanuele non è una semplice pedonalizzazione, ma un'operazione che contiene misure articolate per rendere più vivibile e respirabile la strada più grande di Pescara». D'accordo sulle linee generali, l'Udc non lo è quando si entra nel dettaglio «perché non è chiaro cosa si voglia davvero fare di corso Vittorio Emanuele e senza chiarezza non avranno il nostro voto», è la sentenza del capogruppo centrista Vincenzo Dogali. Non voteranno in aula, ma ci saranno ugualmente i commercianti di corso Vittorio Emanuele, che per la verità non hanno fatto salti di gioia all'idea della pedonalizzazione. Due temi di spessore che hanno bisogno di tempo per essere sviscerati al meglio, ma ci sarà tempo venerdì (sono già partite le scommesse) quando qualcuno tirerà in ballo il caso-D'Alfonso?

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it