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Data: 13/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Cgil: «In Provincia logiche clientelari per il voto»

Aleggia sulla Provincia di Teramo il clima elettorale infuocato di questi giorni. «E’ chiaro ed evidente- dichiarano Pecorale (Fp Cgil) e Benintendi (Cisl Fisascat)- che l’agenda politica non sia dettata dal presidente della Provincia e dalla sua Giunta e che gli avvisi pubblici per nuove assunzioni rispondano a logiche clientelari viste le imminenti elezioni politiche».
Tutto parte quindi dalla notizia che il settore lavoro di via Milli cerca esperti con un avviso pubblico per diverse figure professionali da impiegare nel settore lavoro e nei Centri per l’impiego, avvalendosi del Fondo sociale europeo (Fse). Cgil e Cisl esprimono tutta la loro contrarietà, dal momento che in primo piano resta sempre la stabilità occupazionale dei dipendenti di Teramo Lavoro e non il contrario: il sindacato non vuole che si bypassi il problema dimenticando in un angolo l’in house. Per questo motivo i sindacati daranno seguito alle impugnative dei lavoratori, alla richiesta di intervento all’Ispettorato del Lavoro di Teramo e alla Procura aper verificare- proseguono Pecorale e Benintendi- la legittimità di quanto intrapreso dalla Provincia con gli attuali bandi nonché degli ulteriori avvisi o affidamenti a venire che abbiano come finalità quella di escludere o raggirare i lavoratori della società in-house Teramo Lavoro creando ulteriori e ben più gravi lesioni dei diritti dei lavoratori e delle normative sull’utilizzo dei fondi pubblici, ed infine alla predisposizione dei decreti ingiuntivi per le mensilità non ancora erogate».
L’estrema precarizzazione giunge «nella forma più vergognosa»: addirittura attraverso i rapporti di lavoro occasionale. I lavoratori percepiranno compensi bassissimi: il 60% della retribuzione verrà consumato tra tasse e contributi previdenziali. Un altro elemento di riflessione è quello del mancato ottenimento della cassa integrazione da parte dei dipendenti «perché- chiariscono Cgil e Cisl- qualcuno non ha proceduto ad affidamenti alla Teramo Lavoro non avendo la certezza di avere i soldi del fondo sociale europeo materialmente nelle casse della Provincia». Oltre al danno la beffa. Infine una perplessità dei due sindacati: «Per quel che si sa, tutte le questioni legate alle risorse del fondo sociale non sono state ancora risolte e non pare siano stati ancora trasferiti gli 800mila euro dalla Regione (delibera del 27/12/12). Con quali soldi certi, oggi, si fanno i bandi?».

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