I 600 mila pendolari meritano una risposta veloce. Il nodo resta il rapporto difficile con le Ferrovie. A rendere difficile il rilancio di questo settore strategico sono i forti tagli della spending review: 190 milioni nel 2012
Ogni giorno vi sono quasi 600 mila pendolari nel Lazio che si spostano con i treni regionali. Ogni giorno la maggior parte deve accettare di viaggiare in condizioni molto difficili, su vecchi e troppo affollati, ritardi frequenti e imprevisti. Ecco, a questi 600 mila cittadini del Lazio il futuro presidente della Regione dovrà dare una risposta. I vari sistemi di penalità previsti nel contratto con Trenitalia hanno dato risultati discontinui, visto che poi, a causa dei tagli dei trasferimenti dello Stato, la Regione non è puntuale nei pagamenti e dunque di fatto le sanzioni non migliorano il servizio. Inoltre, sarebbe sbagliato puntare il dito solo contro le ferrovie gestite da Trenitalia: non va molto meglio, anzi va persino peggio, sulle ferrovie concesse gestite dall’Atac, vale a dire la Roma-Lido (90 mila pendolari al giorno), funestata da frequenti interruzioni del servizio, la Termini-Giardinetti, e la Roma-Civita Castellana-Viterbo (qui la soppressione delle corse è una costante per i 75 passeggeri giornalieri). A colpire duramente il rilancio dei trasporti regionali ci sono stati i tagli del Governo, che nel 2012 hanno raggiunto quota 190 milioni di euro, anche se la trattativa con le regioni aveva poi portato a delle limature. Cotral, il consorzio pubblico che assicura il trasporto su gomma extraurbano, è un altro buco nero, con mezzi vecchi, debiti, scontri tra i partiti per la gestione e un futuro ancora da decifrare.
E se sui porti - a partire da quello di Civitavecchia - si gioca lo sviluppo non solo del trasporto merci, ma anche del turismo, il Lazio dopo tante parole e promesse sul terzo scalo (ma il ministro Passera ha definitivamente affondato il progetto mai decollato di Viterbo) ancora non ha ben chiaro come risolverà il rebus di Fiumicino, che non offre una struttura degno del primo aeroporto italiano, e Ciampino. Su quest’ultimo aeroporto sono state spese mille promesse ai cittadini, assicurando che ci sarebbe stato un ridimensionamento a causa dell’inquinamento acustico. Ma a tutt’oggi, con l’addio a Viterbo, sembra davvero difficile comprendere come il Lazio possa rinunciare all’aeroporto low cost dall’oggi al domani, senza una soluzione alternativa.
Zingaretti, centrosinistra
«Ferro e gomma integrati»
«Vogliamo garantire il diritto dei cittadini a una mobilità sostenibile e a un trasporto pubblico degno di una grande regione d’Europa. Stanzieremo 70 milioni per i nuovi treni (per 100 mila passeggeri al giorno). Puntiamo all’ammodernamento delle ferrovie regionali e al prolungamento almeno fino a piazza Venezia della C. In 6 mesi bando di gara per la prima tratta del raddoppio della Roma–Viterbo e ci impegniamo a trovare risorse per il completamento: l’opera è stata definanziata dalla Polverini. Daremo vita a una nuova Agenzia Regionale Unica della Mobilità. Fondamentale l’integrazione del servizio su ferro con quello su gomma. Tanti progetti e risorse per il trasporto sostenibile: piste ciclabili, car e bike sharing. Lavoreremo per indirizzare fondi europei sullo sviluppo portuale. Rilancio dell’aeroporto di Fiumicino, nel rispetto di territorio e ambiente».
Storace, centrodestra
«Servono scali low cost»
«Il piano regionale dei trasporti sarà elaborato con la partecipazione dei cittadini. Incrementeremo l'offerta tranviaria e la rete metropolitana di Roma (Metro leggera Anagnina-Torre Angela, prolungamento della A da Battistini a Torre Vecchia e della B da Rebibbia a Casal Monastero). Lavoreremo per trasformare Roma-Pantano e Roma-Lido in linee metropolitane di Roma Capitale. La Regione sottoscriverà un Accordo di Programma Quadro con il Ministero delle Infrastrutture, Roma Capitale e le Province per tutte le linee regionali. Il trasporto pubblico locale sarà riorganizzato in un'unica Agenzia Regionale per la pianificazione. Abbiamo varato linee guida per la portualità. Aeroporti: uno o più scali low cost. Le priorità saranno la riqualificazione dell'aeroporto di Ciampino e dell'Urbe e Fiumicino sempre più un hub nazionale ed internazionale».
Bongiorno, centro
«Treni più frequenti»
«La vera sfida è rendere il trasporto pubblico, spesso considerato un ripiego rispetto al mezzo privato, la prima scelta per raggiungere in modo rapido, conveniente e comodo qualsiasi meta all’interno del Lazio. Occorrono importanti investimenti nel trasporto ferroviario, sull’esempio delle capitali europee: tempi certi, vetture moderne e stazioni di nuova concezione (come la moderna Hauptbahnhof di Berlino o Madrid-Atocha). Punteremo a creare metropolitane di superficie con una frequenza di due minuti e mezzo (penso alla Roma-Lido). Lavoreremo per migliorare il trasporto su gomma, rinnovando il parco autovetture e prevedendo nodi di interscambio ferro-gomma. Potenzieremo le infrastrutture stradali, attraverso nuovi tracciati, senza infliggere ferite al territorio. Daremo un convinto impulso al bike sharing e alla creazione di aree ciclabili».
Barillari, 5 stelle
«Nuovi contratti con Fs»
«Il Movimento 5 Stelle per la Regione Lazio propone di privilegiare e sostenere l’offerta del trasporto pubblico. Vogliamo dare priorità alle esigenze dei pendolari, rinegoziando i contratti di servizio con Trenitalia e potenziando le tratte regionali, gli orari ed i materiali rotabili.
Il riordino della rete dei trasporti su gomma Cotral, la riorganizzazione secondo un modello sostenibile (bike sharing, car sharing, car-pooling) e il miglioramento del modello di interscambio con il servizio ferroviario, sono altri 3 punti cardine del nostro programma.
Vogliamo garantire che il trasporto aereo e la gestione degli aeroporti della nostra regione avvengano con modalità rispettose dell’ambiente e dei cittadini che vivono nei loro dintorni».
Ruotolo, Riv. civile
«Fermeremo i privati»
«La crisi del Trasporto Pubblico Locale ha tre cause: 1. tagli ai finanziamenti, che rendono ingestibile il servizio per legittimarne l’affidamento ai privati; 2. nomine, spesso illegittime, di dirigenti incompetenti; 3. gestione clientelare delle aziende e delle assunzioni. Diciamo no a nuovi tagli e proponiamo: 1. unificazione del sistema intermodale Gomma-Ferro e azienda unica regionale del trasporto pubblico locale; 2. incremento di linee di «trasporto collettivo su ferro», per decongestionare le arterie stradali; 3. revisione complessiva delle reti di trasporto. Siamo contro nuove cementificazioni speculative come la quarta pista dello scalo di Fiumicino o porti e aeroporti inutili, fuori da ogni programmazione. Serve invece una Pianificazione regionale del trasporto merci».