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Data: 14/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Assunzioni pilotate, inchiesta sul Cotral

Tre ex dirigenti sono indagati per abuso d’ufficio

Centinaia di assunzioni pilotate, tra le fila dell’azienda di trasporto pubblico regionale Cotral, sono adesso sotto la lente d’ingrandimento della Procura. E tre nomi sono stati iscritti sul registro degli indagati, con l’accusa di abuso d’ufficio, pescati tra i dirigenti della vecchia amministrazione. Sono gli stessi che erano nelle commissioni dei concorsi che, secondo l’accusa, avrebbero assicurato un lavoro fisso a individui già selezionati, indicati da amici e potenti.
INTERROGATORIO
Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini della Procura romana sulle possibili anomalie nella passata gestione della società che controlla, nelle cinque province del Lazio, il trasporto extraurbano per conto della Regione. E’ stato ascoltato ieri dal pubblico ministero Laura Condemi, titolare del fascicolo insieme al pubblico ministero Francesco Dall’Olio, Vincenzo Surace, amministratore delegato e presidente di Cotral, che ha confermato quanto già riferito in un dettagliato esposto di denuncia da lui inviato negli uffici di Piazzale Clodio e stilato dagli attuali vertici dell’azienda. Era infatti stato il nuovo consiglio di amministrazione a segnalare una sfilza di casi irregolari di assunzioni, avvenuti negli ultimi anni: impieghi decisi, secondo le accuse, dal vecchio Cda senza rispettare criteri meritocratici. Nel mirino degli inquirenti sono così finiti i concorsi che vanno dal 2008 al 2011, a partire da quello indetto per l’assunzione di meccanici.
Prima di denunciare ogni cosa in Procura, una volta esploso il caso, il nuovo Cda aveva allontanato le tre persone che adesso sono finite al centro delle indagini: il precedente capo del personale, Vincenzo Maccauro, il dirigente ingegneria e manutenzione, Giuseppe Cherubini, e la direttrice d’esercizio, Daniela De Gregorio. Proprio contro di loro avevano puntato il dito gli attuali dirigenti, accusandoli di avere una responsabilità nelle procedure sospette dei concorsi, che avrebbero finito per privilegiare i nomi indicati da diverse sigle sindacali, e, soprattutto, per lasciare senza lavoro altri concorrenti che avevano raggiunto un punteggio maggiore. I magistrati avevano quindi delegato le indagini alla Guardia di Finanza, che in questi mesi ha acquisito tutta la documentazione necessaria per fare chiarezza. E ora tre nomi sono stati ufficialmente iscritti sul registro degli indagati, filtra da Piazzale Clodio.
POTENZIAMENTO
Al vaglio degli investigatori ci sarebbero circa duecento procedure sospette. L’anomalo potenziamento dell’organico sarebbe avvenuto in due fasi distinte. La prima, nel 2008, quando il precedente Cda decise di rinfoltire le fila degli impiegati tra operai ed addetti all’amministrazione: un centinaio di persone destinate a rafforzare il servizio interno creato per la manutenzione degli automezzi. Secondo l’esposto, però, parte del personale sarebbe stato assunto negli uffici amministrativi lasciando scoperto l’organico tra gli operai e i meccanici. Circa la metà delle assunzioni, inoltre, sarebbe avvenuta con un atto privo delle delibere necessarie per procedere alle contrattualizzazioni. La seconda tornata di reclutamenti sarebbe invece stata compiuta un anno più tardi: nel 2009. Anche in questo caso, sempre secondo l’esposto, i criteri d’impiego avrebbero seguito logiche che ricordano da vicino le altre “parentopoli” romane: la sfilza di “assunzioni facili” e pilotate tra le fila delle tre municipalizzate della Capitale, Ama, Atac e Metro.

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