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Pescara, 19/12/2025
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Data: 14/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
D’Alfonso fa le prove da governatore. Sbarca a Teramo con il capogruppo Franceschini: insieme strappano gli applausi del popolo e dei candidati del Pd (Guarda il video)

TERAMO Dario Franceschini, capogruppo del Partito Democratico alla Camera, interviene a Teramo in un incontro pubblico alla sala San Carlo, ma i riflettori sono tutti su Luciano D'Alfonso che conquista la platea. L'ex sindaco di Pescara, alla sua prima uscita dopo l'assoluzione per non aver commesso il fatto nel processo 'Housework' per presunte tangenti, parla da leader regionale e sembra lanciare le priorità del suo nuovo programma elettorale. «Le sembra possibile», dice rivolgendosi a Franceschini, «che dal 1992 in Abruzzo ci siano 70mila persone che non trovano un impiego?». All'incontro di ieri pomeriggio, una delle ultime tappe della campagna elettorale del Pd provinciale, hanno preso parte i quattro candidati teramani al parlamento, Manola Di Pasquale, Stefania Ferri, Renzo Di Sabatino e Tommaso Ginoble, e i segretari provinciali e regionali del partito Robert Verrocchio e Silvio Paolucci. In prima fila, in platea, anche il senatore Franco Marini. Le note musicali dell'istituto Braga aprono l'incontro, quindi interviene il rettore dell'università teramana Luciano D'Amico che ribadisce la necessità di inventare nuove modalità di rapporti tra le istituzioni e i territori. E di università si parla con Matteo Sabini. «Nell'Italia giusta», spiega il segretario provinciale dei Giovani democratici, riprendendo lo slogan scelto dal segretario nazionale Pier Luigi Bersani per queste elezioni, «il diritto allo studio deve essere una priorità da cui ripartire. Nel prossimo governo bisognerà fermare il decreto Profumo, che di fatto riduce le borse di studio per gli studenti, poichè inasprisce i requisiti di accesso». Quindi la parola va a Dario Franceschini che, intervistato dal vice caporedattore del Centro, Lorenzo Colantonio, ripercorre la sua esperienza politica iniziata nella Democrazia Cristiana grazie all'influenza di personaggi come don Primo Mazzolari, carismatico sacerdote di campagna, direttore della rivista Adesso. E al giornalista che gli chiede le affinità tra Ferrara, sua città di origine, e Teramo e le azioni possibili della politica per le realtà di provincia, Franceschini risponde: «L'Italia è fatta di piccoli centri, ricchi di cultura e bellezze e con identità molto forti. Bisogna puntare sulle peculiarità e sulla competitività, investire in scuola e formazione: è un'esigenza economica e un dovere morale verso i giovani». In merito invece al voto di protesta, rivendicato dai simpatizzanti del Movimento 5stelle e di Rivoluzione civile, il capogruppo si esprime così: «Una scelta miope che fa un favore a Berlusconi». In ritardo arriva Luciano D'Alfonso e la sua entrata calamita l'attenzione dei presenti. Franceschini si interrompe e prende spunto dalle recenti vicende dell'ex sindaco: «Basta populismo, che è sempre di destra, la storia di D'Alfonso spazza via il ritornello "in politica sono tutti uguali". La destra di solito grida al complotto, Luciano ha gestito il momento delicato facendo un passo indietro senza urlare. Bisogna pretendere i distinguo». D'Alfonso prende la parola, è il suo momento di rivincita e gongola: «Nella gestione della vicenda giudiziaria rivendico una correttezza frutto di un'educazione culturale, ma anche di una pedagogia di partito. Ho fatto politica e spero di farne in futuro», aggiunge, «credo che fare politica significhi riconoscere le priorità, intercettare le emergenze e attivarsi per le soluzioni». E le sue priorità, per l'Abruzzo, D'Alfonso le ha indicate proprio nella città roccaforte di Chiodi.

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