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Data: 14/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chiodi scrive a Barca per sbloccare i fondi. Recupero delle scuole il governatore indica i finanziamenti

Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, scrive al ministro Fabrizio Barca per sbloccare i fondi iscritti sulla contabilità speciale del commissario e variare l’ultima delibera Cipe sulla ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico per consentire l’avvio del terzo piano di messa in sicurezza delle scuole abruzzesi, individuando gli uffici delegati ad approvare le singole spese. Il rischio, infatti, è che si fermi la parte più delicata della riparazione delle scuole: quella relativa agli edifici localizzati nelle zone più colpite dal sisma, temporaneamente sostituiti con i moduli a uso scolastico provvisorio (Musp). Nella lettera, Chiodi ripercorre le tappe che hanno «consentito a tutti gli studenti che frequentavano gli istituti scolastici nel cratere di tornare alle loro attività didattiche tra il mese di settembre e ottobre del 2009». Un percorso iniziato con la riparazione delle scuole «prontamente recuperabili e la temporanea sostituzione di quelli gravemente danneggiati con moduli provvisori (Musp)», per conseguire questo obiettivo sono stati spesi circa 30 milioni di euro sui 226 complessivi deliberati nel 2009 dal Cipe, mettendo in sicurezza edifici del cratere sismico, e oltre 100 per i Musp. Quindi la messa in sicurezza degli «edifici a più alta frequentazione scolastica della provincia dell’Aquila e a maggiore rischio sismico, aventi quasi esclusivamente sede nei comuni di Avezzano e Sulmona: la dotazione finanziaria è stata di circa 30 milioni di euro». Su questa tranche di finanziamento, in particolare, si è concentrata l’attenzione della procura dell’Aquila. All’ex direttore della Provincia, Angelo Valter Specchio, ora agli arresti domiciliari, sono state contestate presunte irregolarità nell’assegnazione dei lavori. Adesso l’obiettivo, spiega Chiodi, è «riparare e mettere in sicurezza gli edifici restanti dell’intera regione, che comunque hanno avuto danni dagli eventi sismici del 6 aprile 2009», ma, soprattutto, la ricostruzione delle scuole che sono state sostituite con i moduli provvisori. «Il finanziamento dell’ultima fase - sottolinea Chiodi - potrebbe avvenire attraverso l’utilizzo di risorse di cassa giacenti sulla gestione stralcio e non utilizzate o non utilizzabili. A solo titolo di esempio esiste già una consistente somma pari a 43,8 milioni di euro». Oltre al reperimento delle risorse, però, Chiodi rileva la necessità di individuare un ufficio preposto all’autorizzazione della spesa, in pratica quello che prima spettava alle strutture commissariali.

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