Berlusconi all’attacco: pm giacobini la magistratura manda in malora l’Italia. L’Anm: nessuna interferenza così si mina la fiducia dei cittadini
ROMA Lombardia sempre più al centro della contesa elettorale con lo scontro sulla presidenza della Regione e per il decisivo premio di maggioranza del Senato. Principali voci in campo - soprattutto dopo la bufera giudiziaria abbattutasi su Formigoni e Finmeccanica - quelle di Roberto Maroni, Silvio Berlusconi, Umberto Ambrosoli e, new entry, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, arrivato in Lombardia a sfidare il candidato della Lega e a dare man forte, per l’importanza della partita, ad Ambrosoli.
E’ Maroni, in perfetta sintonia con Berlusconi, a lamentare «l’uso politico della giustizia», dal momento che - sottolinea - «dopo un anno di indagini, guarda caso, dieci giorni prima delle elezioni, con un meccanismo a orologeria, i pm chiudono l’inchiesta su Formigoni». Anche su un altro fronte, quello dell’indagine Finmeccanica, il candidato del centrodestra alla Regione promette raffiche di querele contro chi afferma essere la Lega sponsor di Orsi: «E’ bene precisare che Orsi non è della Lega. E’ stato scelto perché è bravo».
IL CANCRO DELL’ITALIA
A distanza, dalla Puglia, dove l’ex presidente pdl della Regione, Raffaele Fitto, è stato appena condannato a quattro anni, tuona anche il Cavaliere. Naturalmente contro «la magistratura che, con la sua azione giacobina, sta letteralmente mandando in malora l’Italia». Affermato che i pm «usano una mano, anzi una manona, per interferire nella campagna elettorale», Berlusconi conclude con l’abituale refrain in base al quale alcuni giudici «sono il cancro della nostra democrazia». Pronta, secondo un copione consolidato, la replica dell’Anm, che bolla gli attacchi del Cavaliere come «assolutamente infondati» e lo accusa di «minare la fiducia tra giudici e cittadini».
«Inutile», al contrario, per Ambrosoli parlare di «giustizia ad orologeria, mentre bisogna piuttosto guardare al problema sottostante». Dello stesso avviso Pier Luigi Bersani che invita a «lasciar lavorare i giudici in situazioni molto delicate», mentre, per il leader pd, «tocca al governo garantire che grandi aziende abbiano la possibilità di continuare il loro lavoro».
Si diceva che il candidato del centrosinistra al Pirellone si è trovato ieri a fianco Matteo Renzi in una serie di comizi nella fascia Pedemontana in provincia di Brescia, Bergamo e Varese, territorio cruciale per il testa a testa con Maroni. Il sindaco, dopo essersi prodotto in un appello per il voto disgiunto a favore di Ambrosoli, ha detto che «vorremmo essere, per poche ore, tutti lombardi per poterlo votare. Perché è in Lombardia che si gioca la sfida più importante». Ambrosoli ha parlato di «deriva etica e morale» nella gestione della sanità regionale. Renzi si è ironicamente chiesto se la Lega, dopo la proposta di una «moneta complementare», pensi anche «ad altre innovazioni come il ritorno al ponte levatoio».