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Data: 14/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alfonso torna in Comune il Pd tentato dalla spallata

Pescara riparte anche l’ex sindaco al meeting del partito

Questa mattina risalirà per la prima volta le scale di Palazzo di città, dove non ha più messo piede dal 14 dicembre del 2008. Era il giorno della inaugurazione del Wine glass di Toyo Ito, in piazza Salotto. La sera dopo, a mezzanotte, in casa D’Alfonso busserà la squadra mobile per notificare al sindaco il mandato di arresto ai domiciliari emesso dal Gip. Tutto un altro giorno quello di oggi, con l’iniziativa organizzata nell’aula del Consiglio comunale dal gruppo del Partito democratico per festeggiare la riabilitazione dell’ex sindaco, assolto da 25 capi di imputazione. Il vorticoso giro di tangenti e illegalità in Comune non c’era secondo la verità processuale sancita dalla sentenza del tribunale dopo un lungo processo condotto anche nelle stanze della politica. E adesso? Pescara ricomincia da te: ripensiamola insieme. Il partito di Luciano D’Alfonso ha voluto chiamare così l’iniziativa fissata per questa mattina alle 10, come se la vera priorità fosse adesso quella di recuperare in fretta il tempo perduto.
I falchi del Pd vorrebbero che si tornasse subito al voto e chiedono al sindaco Albore Mascia di sgomberare la stanza. Altri propendono invece per una cottura a fuoco lento dell’attuale amministrazione, convinti di poter regolare ancora meglio i conti dopo aver portato a naturale scadenza il mandato. I motivi sono tanti. Il primo è che non è ancora chiaro a nessuno cosa accadrà dopo le politiche nel quadro delle alleanze. Il secondo è che nel centrosinistra, e in particolare nel Pd, i pretendenti ad una candidatura a sindaco costituiscono già una piccola folla. Un punto di forza che può diventare una debolezza se non si prepara bene il terreno sfruttando con astuzia il jolly D’Alfonso.
Il primo a non credere nel ritorno anticipato alle urne è proprio il segretario del Pd di Pescara, Stefano Casciano: «Il nostro partito sarebbe anche pronto, ma chi è disposto a lasciare la poltrona? Certo che questa sentenza ha scosso parecchio la politica pescarese. Non possiamo dimenticare che nel dicembre 2008 è stata mandata a casa una maggioranza che stava portando avanti un progetto per la città con ottimi risultati. Adesso il fatto che D’Alfonso sia uscito indenne da questa vicenda ribalta tutto». Ribalta forse anche alcune aspettative maturate nello stesso Pd in questi anni: «Chiariamo un aspetto - precisa il segretario -, D’Alfonso non è stato mai messo da parte. Con molti di noi il rapporto umano e personale non si è mai interrotto». Casciano è tra l'altro una vittima indiretta dell’inchiesta giudiziaria che nel 2008 mandò a casa il centrosinistra: «Cinque anni di lavoro per raggiungere i banchi del Consiglio comunale sui quali sono rimasto solo 9 mesi. Questa sentenza mi ha riportato alla grande sofferenza vissuta quella sera del 15 dicembre».
Roberto De Camillis, oggi esponente dell’Udc, si appresta a guidare la seduta del Consiglio comunale di venerdì prossimo sul Pp2 in un clima incandescente: «Si preannuncia una grande partecipazione popolare. Come si muoveranno i centristi su questa vicenda è prematuro dirlo, tutto è rinviato all’esito delle politiche. Sicuramente la sentenza D'Alfonso merita una riflessione. Con i partiti a noi più vicini ci siamo dati appuntamento dopo il voto».

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