ROMA Roma paga il doppio di Milano (537 euro i media contro 292). Ma tocca agli abitanti di Portofino il conto più salato dell’Imu (1.030 euro) per la prima casa, ben lontano da quello saldato nel micro-comune di Zarfaliu, nell’oristanese (circa 16 euro). A dirlo sono i dati diffusi ieri dal Tesoro sull’imposta più odiata del 2012: quella municipale divisa per gli oltre 8.000 comuni italiani (precisamente 8.097). Numeri che confermano il gettito complessivo (4,029 miliardi per la prima casa e 19,698 miliardi per tutte le attività e seconde case), ma anche l’extragettito effettivo di 1,2 miliardi sul 2012. Se invece si considera l’extragettito relativo ai movimenti delle aliquote operati dai comuni l’ammontare in più rispetto alle previsioni arriva a 3,5 miliardi. «Ma se intendiamo quello che effettivamente abbiamo preso di più», spiega ancora l sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani riferendosi al dibattito con l’Anci, «si tratta di 1,2 miliardi e circa 700-800 milioni dovrebbero arrivare nel 2013».
LE CIFRE
Tornando ai dati, è Siena la più cara tra le città, seguita a ruota da Roma. Nella Capitale, infatti, la media dei versamenti si è attestata a 537 euro, contro i 292 di Milano. Effetto della possibilità di ritoccare le aliquote, precisa il sottosegretario, una scelta imboccata da Roma, che vanta anche rendite «mediamente più elevate». Dunque, per «altri immobili» (non la prima casa) la media dei versamenti nella Capitale arriva a 1.253 euro, contro i 1.349 euro della città lombarda. Risultato, a Roma sono stati versati 2,1 miliardi (di cui 565 milioni per le prime case e 1,5 per altri immobili), mentre a Milano circa 1 miliardo (139 milioni prime case e 923 milioni dagli altri immobili). Peggio è andata a Siena dove si sono sborsati in media 567 euro per la prima casa.
Il massimo in assoluto si registra però tra i comuni turistici, dove sono maggiormente concentrate le seconde case, oppure nelle zone industriali. Tra i primi c’è Portofino a distanziare tutti, compreso Forte dei Marmi, Capri e Courmayeur (tutte intorno ai 600 euro). Tra i comuni a vocazione industriale, invece, un buon incasso tocca per esempio a Montalto di Castro.