ROMA «Berlusconi ha preso l’autostrada in contromano. Ha sbagliato l’imbocco. Siamo molto fiduciosi anche se sappiamo bene che la destra esiste, esiste il berlusconismo, esiste il leghismo. Ed è chiaro che possiamo batterlo solo noi. Io sono molto fiducioso, smacchieremo il giaguaro». A una settimana dal voto Pier Luigi Bersani è ottimista e traccia il perimetro programmatico e politico di una vittoria del centrosinistra che vede vicina. Teme la crescita dei consensi di Grillo? «E’ il segnale di un problema di fondo che ha questo paese e che io non ho mai sottovalutato. Sento anch’io, girando per il paese, che c’è rabbia, protesta e sfiducia. E la capisco perché anch’io sono arrabbiato. Capisco benissimo il disagio e la protesta, che da sola non risolve, e anche un governo senza cambiamento non risolverebbe nulla. Io chiedo consenso sufficiente per avere un governo del cambiamento. A cominciare dai temi della moralità, della sobrietà della politica, dai temi della corruzione. Ma il tema di fondo è quello del lavoro». Cosa propone per il lavoro? «Noi non promettiamo 1000 euro a tutti per tre anni come ha fatto Grillo. Proponiamo una norma che dica: salario minimo per i lavoratori che non sono coperti da contratto, ammortizzatori sociali anche per i precari e possibilità per i Comuni di aprire uno sportello al quale possano rivolgersi tutte le persone che sono senza lavoro e hanno problemi di sopravvivenza». Su quali altre proposte di governo chiederete il voto ? «Siamo nella più grave crisi dal dopoguerra ad oggi e chi dice di avere il coniglio nel cappello insulta l’intelligenza degli italiani. Se si parla di fisco noi diciamo di dare progressività maggiore alle imposte sugli immobili. L’Imu la esentiamo sugli immobili che pagano fino a 400-500 euro (80%-90% delle prime case) e la carichiamo sui possessori dei grandi patrimoni immobiliari». Matteo Renzi ritiene giusta la proposta di restituzione di una rata dell’Imu. «Se si tratta di restituire qualcosa, ricordo a Berlusconi che ci sono i 4,5 miliardi delle quote latte, i 4 miliardi di Alitalia e i 4 miliardi del condono 2002. L’Imu va riformata». C’è la possibilità di abbassare le tasse? «L’obiettivo per noi è abbassare l’Irpef su lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi, abbassare l’Irap sul lavoro e dare una mano a chi investe per dare lavoro». Dove troverete le risorse? «Nella lotta all’evasione, facendo girare meno contante, ma anche con la riqualificazione della spesa pubblica, senza distruggere scuola e sanità. Le risorse si trovano in un abbassamento dei tassi di interesse e nella vendita degli immobili dello Stato, senza vendere il Colosseo». I rapporti con Monti sono sempre più tesi. E’ ancora possibile un accordo dopo il voto? «Le cose non si fanno a tutti i costi e bisogna guardare anche i programmi. Io non accetto che si creino formazioni politiche occasionali attorno a delle persone. Certo, Monti non è Grillo e Berlusconi non è Ingroia, ma il sistema non può reggere su formazioni occasionali. Nessuna democrazia al mondo funziona così». Il Pd punta all’autosufficienza? «E’necessario che gli italiani diano a qualcuno, ovviamente a noi, il 51% in Parlamento. Dopodiché mi impegno a fare in modo che questo 51% sia esercitato come fosse il 49%. Il nostro atteggiamento sarà aperto. Poi, gli altri dovranno dire cosa vogliono». La presenza di Vendola nella coalizione sarà un problema? «Se invece di parlare di problemi veri si inalberano questioni ideologiche sullo Statuto dei lavoratori o sulle unioni civili degli omosessuali, è chiaro che ci saranno dei problemi. Io comunque penso a Vendola come uomo di governo». In Lombardia il centrosinistra si gioca il tutto per tutto. Serve il voto disgiunto invocato da una parte dei montiani? «In Lombardia o vince Ambrosoli o vince Maroni. E sono convinto che l’elettorato ragionerà su questo punto e saprà scegliere. Gli elettori vogliono chiudere con Formigoni e Berlusconi». Monti in una intervista ai nostri giornali ha detto che non avrebbe nulla in contrario a un confronto con lei a Bettola. «Non ho nessun problema. Credo che i cittadini di Bettola sarebbero contenti. Magari lo facciamo davanti al distributore di benzina...».