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Pescara, 20/12/2025
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Data: 18/02/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Grillo snobba la tv «Ci vadano i politici». Salta l’intervista con Sky. Bersani: «Così evita le domande scomode» Il leader di M5S: «Vedrete che sorpresa, ci hanno sottovalutato»

ROMA Riempie le piazze, anche quelle enormi come a Torino, attacca tutti i maggiori partiti con ferocia, e la sensazione è che il suo gradimento sia decisamente in crescita. E venerdì sarà a Roma, piazza San Giovanni: «Porteremo un milione di persone». Di questo si preoccupano Pd, Pdl e montiani, che con l’elezione di un centinaio di deputati del Movimento 5 Stelle si troverebbero un Parlamento bloccato. Ma come si può fermare uno «tsunami», come lo stesso comico-blogger ha chiamato il suo tour in questo finale di campagna elettorale? Ieri Bersani, Berlusconi, Monti, fino a La Russa e a Di Pietro, hanno reagito attaccando a testa bassa. Evocando la «pericolosa demagogia», il «rischio per la democrazia», come effetti di un successo elettorale di Beppe Grillo. Risposte efficaci? E’ tutto da vedere. Grillo infatti sa sfruttare con astuzia queste situazioni di isolamento, lo ha già dimostrato. E come comunicatore non ha niente da invidiare a Berlusconi. Il colpo di teatro è stato quello di annullare l’intervista concordata con Sky, comunicandolo su Twitter, e facendo imbestialire i vertici del network di Murdoch. Che lo hanno seguito con una lunghissima diretta durante tutte le tappe elettorali di ieri. Una mossa consigliata dal guru Casaleggio, il suo braccio destro. Passaggio che ha fatto ribollire il web, ha diviso i militanti, alcuni contrariati («Non ti dovevi sottrarre»), ma altri con le idee chiare come il “boss”: «Perché Grillo non va in Tv? Semplice – scrive un simpatizzante –, perché così si vince». E lui ha poi spiegato in un video sul sito del movimento: «Ci sono due modi per fare campagna elettorale, il primo è serviti e riveriti nei salotti tv. Noi preferiamo il secondo, nelle piazze, tra la gente. Perché la politica è della gente». Bersani ha punzecchiato: «Così evita domande scomode». Populista, volgare, certo. Pure esagerato quando parlando dell’inutilità del Ponte sullo Stretto propone di «legare Berlusconi a un pilastro». Ma anche strategia: smarcarsi del tutto dai politici, mostrare l’aureola del castiga-politici che andrà in Parlamento a menare fendenti: «Ci hanno sottovalutato, sarà una settimana di fuoco – minaccia – ma avranno una sorpresa che se la ricorderanno per tutta la vita». E in Liguria ha cacciato fuori i temi entrati nella pancia di tanta gente: «Un politometro per le verifiche fiscali sui politici, reinventare il lavoro, basta morti bianche». E prosegue, «via i vitalizi, compreso quello da 242 milioni di euro all’anno alla presidenza della Repubblica, stop ai doppi incarichi, accorpare i piccoli comuni, abolire le province». E l’evasione: «Andiamo a prendere gli evasori dalle slot, machine di Stato, 98 milioni!!!» urla dal palco. Basta missioni di guerra, ridiamo i soldi alla cultura». Poi sconti per le assunzioni, impignorabilità della prima casa, pensione a 60 anni e le minime da alzare. Grillo imperversa, difficilmente arginabile proprio come uno tsunami, anche se Pd e Pdl ieri hanno forse sofferto meno gli attacchi, rinfrancati dalla grande partecipazione alle rispettive iniziative elettorali a Torino e a Milano. Senza però un’idea su come disinnescare Grillo, i leader dei partiti maggiori, Berlusconi in primis, si sono abbandonati al solito refrain sulla sua pericolosità. Carta già giocata, ma perdente. Il cavaliere al Lingotto ha prima gonfiato il petto: «A noi Grillo ci fa un baffo». Poi ha attaccato: «Sta facendo un’operazione pericolosa per la democrazia. Non propone nulla e le poche cose che dice non hanno senso». Poi ha agitato lo spettro del comunismo anche per M5S: «I candidati di Grillo per l’80% vengono dall’estrema sinistra, centri sociali, black block, no-Tav». Bersani ha spiegato: «Lui vuol vincere sulle macerie, questo paese ha tali problemi che non possono essere affrontati con la demagogia. Se fosse per lui – ha aggiunto il segretario del Pd riferendosi agli attacchi su Mps – la razza nostra la metterebbero in galera come facevano quelli ai tempi che furono». E Monti al Tg2: «Gli italiani hanno tutto l’interesse a tenersi stretto l’euro senza il quale saremmo in balia della tempesta. Ci sono provincialismi di certi italiani che vogliono far credere il contrario».

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