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Pescara, 20/12/2025
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Data: 18/02/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto del 24 febbraio - Appello di Monti a Pd e Pdl: contro l’antipolitica match a tre in tv

ROMA Inizia l’ultima settimana di campagna elettorale e nella confusione dei linguaggi favorita dalle tribune solitarie - di piazze e tv - dalle quali si sono esibiti finora i leader dei vari partiti, arriva la proposta di Mario Monti per un confronto diretto con i due suoi maggiori competitor: Bersani e Berlusconi. «Mancano pochissimi giorni al voto - è l’appello del premier su Youtube - davvero volete sottrarre ai cittadini italiani, proprio in un momento in cui l’antipolitica è così diffusa e così furiosa, il diritto di formarsi un’idea sulla base di un confronto diretto tra i candidati? Onorevole Berlusconi, onorevole Bersani, non facciamo questo. Abbiamo il dovere - aggiunge Monti - di non limitarci agli appelli singoli, ma di confrontare le nostre idee davanti agli elettori. Lo si fa in tutte le democrazie avanzate».
Per il momento l’appello del leader di Scelta Civica cade nel vuoto. A respingerlo per Berlusconi è la fedelissima Deborah Bergamini, la quale conviene sulla necessità di un confronto, ma lo vorrebbe limitato - come già richiesto dal Cavaliere - ai soli Berlusconi e Bersani: «I leader delle due coalizioni che veramente si contendono il governo del Paese». Da parte sua, Bersani, non rispondendo all’appello, sembra confermare la scelta espressa nel corso della campagna elettorale per un confronto televisivo che non escludesse nessuno dei candidati alla premiership e cioè, oltre ai tre frontrunner, anche Ingroia, Giannino e Grillo. A quest’ultimo del confronto sembra importare poco, mentre gli esponenti di Rivoluzione Civile e di Fermare il declino lamentano la «discriminazione» che Monti avrebbe operato escludendoli aprioristicamente dal confronto. Ingroia afferma di non meravigliarsi della sua esclusione, motivandola con «la paura del premier a confrontarsi». Sulla stessa linea Oscar Giannino afferma che l’ostracismo contro Fermare il declino è dovuto «alla paura dei vecchi partitosauri a confrontarsi con noi».
ACCORDO DIFFICILE
Improbabile, a questo punto, che l’appello di Monti possa essere accolto. I tre maggiori candidati premier sembrano infatti prepararsi alla loro ultima apparizione in tv prima del voto. Quella su Raidue tra le 21 e le 23 di venerdì prossimo, dove compariranno, in conferenze stampa distinte, nell’ordine Berlusconi, Bersani e Monti.
Intanto, nonostante il blackout ufficiale dei sondaggi, è il Cavaliere a sentirsi licitato a fauste previsioni per la sua corsa elettorale. Appoggiandosi al titolone de ”il Giornale“ che fa trapelare indiscrezioni sui sondaggi proibiti negli ultimi 15 giorni prima del voto, Berlusconi annuncia all’assemblea dei suoi a Torino di «sentire» il sorpasso come avvenuto. Esorcizzato Grillo come «un pericolo per la democrazia», il Cavaliere si sbilancia a prevedere una débacle per i centristi: «Se Monti, Fini e Casini restano fuori dalla Camera - dice - mi ubriacherò per la prima volta in vita mia. Sarà meglio mettere già il prosecco in frigo». Piccate le repliche degli avversari, tra cui quella di Gianfranco Fini, per il quale «Berlusconi si è già ubriacato con tutte le sciocchezze che ha detto». Ma al di là delle polemiche tra i diretti interessati, il problema della ”fuga“ dei sondaggi in periodo di oscuramento sarà affrontato dopodomani dall’Agcom, l’Agenzia perle comunicazioni da cui è trapelata ieri la «deplorazione» per le avvenute violazioni delle disposizioni sulla segretezza dei sondaggi.

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