“L’intesa per il riparto del fondo per il TPL è’ stata raggiunta su due decreti del presidente del Consiglio dei ministri”, ha spiegato Sergio Vetrella, assessore ai Trasporti della Regione Campania e coordinatore della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio, al termine della Conferenza Stato-Regioni per la ripartizione del Fondo nazionale per il trasporto pubblico.
“Il primo – ha precisato Vetrella – è quello che avvia il discorso dei pagamenti con il trasferimento del 60 per cento sul totale alle Regioni. Questo consentirà di avere la certezza per indire le gare per i contratti di servizio.
Inoltre si ha la certezza che anche per gli anni successivi al 2013 è previsto per il TPL lo stesso fondo nazionale per quasi 5 miliardi di euro. Trasferimenti che consentiranno di avviare la riprogrammazione del settore e di indire bandi di gara per pluriennali. Pensiamo di partire da un minimo di sei anni perché avere la certezza di questo riparto è un elemento essenziale”.
“Il secondo decreto – ha aggiunto Vetrella – stabilisce i punti fondamentali per i livelli di efficientamento ed efficacia da introdurre: qualora una qualsiasi Regione italiana non dovesse raggiungere i livelli di efficacia ed efficienza previsti, scatterebbe infatti una penalità pari al 10 per cento del totale previsto per quella stessa Regione”.
A proposito della propria Regione Vetrella ha poi spiegato che alla Campania andranno 548 milioni che “possono essere considerati uno zoccolo duro nei trasferimenti alla Regione per i trasporti, una cifra al di sotto della quale non si può scendere. Ai fondi statali ne vanno aggiunti altri della Regione che dovranno essere stabiliti nella finanziaria regionale”.
“Abbiamo due obblighi che si traducono in due sfide – ha riassunto Vetrella – da un lato rispettare ciò che prevedono le regole del Governo; dall’altro metterci in condizione di efficienza ed efficacia così da non incorrere nella penalità e per evitare che altre Regioni, nelle successive ripartizioni del fondo sugli obiettivi del 2013, per gli anni successive, possano chiedere ulteriori fondi perchè virtuose”.
La ripartizione del Fondo ha suscitato reazioni contrastanti tra le Regioni.
L’assessore alla mobilità della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, ha parlato di “un anno transitorio perché il governo ha posto la sfida dell’efficientamento per la ripartizione di una parte del fondo e la Puglia sta lavorando per farsi trovare pronta fra 4 mesi”.
“Stiamo predisponendo il nuovo piano triennale dei servizi e su questo saremo misurati per la determinazione delle nuove erogazioni” ha fatto sapere Minervini aggiungendo poi che grazie ai circa 400 milioni che sono stati stanziati per la Puglia, “la Regione potrà erogare le risorse alle società di trasporto a cui questi ritardi stavano creando non pochi problemi e che nonostante tutto non hanno smesso di fornire quotidianamente gli stessi livelli di servizio ai pendolari”.
Soddisfatta la vice presidente della Regione Calabria, Antonella Stasi: “l’applicazione di premialità sulla base di obiettivi di efficientamento, peraltro ancora non ben definiti – ha dichiarato la vice presidente – avrebbero penalizzato la Calabria, mentre la decisione presa, frutto di un lavoro portato avanti in queste settimane, insieme con l’assessore Fedele, ha comportato un vantaggio che porterà in più in regione circa 1,3 milioni di euro rispetto al plafond 2011, pur in presenza di una diminuzione del fondo complessivo”.
Sulle esigue risorse disponibili, poco meno di 5 miliardi di euro, e sulle modalità di riparto – ha successivamente affermato la Vicepresidente Stasi – si sono trovati interessi contrapposti tra le varie Regioni, ma è prevalso il buon senso e pertanto si è deciso di andare avanti per non aggravare la già difficile situazione del settore, considerato che i fondi sarebbero rimasti bloccati al Ministero. L’applicazione di premialità sulla base di obiettivi di efficientamento, peraltro ancora non ben definiti – ha concluso Stasi – avrebbero penalizzato la Calabria, mentre la decisione presa, frutto di un lavoro portato avanti in queste settimane, insieme con l’assessore Fedele, ha comportato un vantaggio che porterà in più in regione circa 1,3 milioni di euro rispetto al plafond 2011, pur in presenza di una diminuzione del fondo complessivo”.
“Sono soddisfatto ma nel contempo preoccupato”, si è definito l’assessore al bilancio della Regione Veneto, Roberto Ciambretti.
“Non si possono che provare sensazioni contrastanti – ha spiegato poi Ciambretti – perché, se da una parte abbiamo raggiunto con lo Stato un accordo per cui il riparto del Fondo avverrà per circa il 60 per cento della sua disponibilità e la parte rimanente verrà suddivisa nel corso dell’anno sulla base di criteri di efficienza e virtuosità, dall’altro è inaccettabile l’impostazione della Legge di Stabilità che prevede per il trasporto pubblico locale un fondo unico nazionale, che di fatto ci riporta indietro nel tempo e annulla i passi in avanti fatti dalle Regioni negli ultimi decenni”.
“Di quelle risorse abbiamo assolutamente bisogno – ha proseguito l’assessore – e solo per senso di responsabilità nei confronti dei propri cittadini le Regioni hanno dato l’intesa tecnica al riparto. L’aspetto che sicuramente mi soddisfa di più e per il quale mi sono battuto con determinazione è quello relativo al riconoscimento dei criteri di efficienza nella distribuzione di buona parte delle risorse. Si tratta di una svolta rispetto a quando i riparti non tenevano minimamente conto dei risultati conseguiti e non premiavano le amministrazioni che svolgevano bene il loro lavoro per migliorare i servizi ai cittadini”.
“Finalmente così si valorizzerà la qualità e l’impegno delle Regioni più virtuose – ha concluso l’assessore veneto – ma rimane l’amaro in bocca per l’atteggiamento di questo Governo”.